
L’uomo arrestato con l’accusa di avere ucciso la moglie a coltellate, nel pomeriggio di sabato a Taurisano, resta in silenzio davanti al giudice.
Il presunto uxoricida è comparso in tarda mattinata davanti al gip Giulia Proto.
Albano Galati, 56enne di Taurisano, assistito dagli avvocati Luca Puce e Davide Micaletto, si è avvalso della facoltà di non rispondere, presso il carcere di Borgo San Nicola, alla presenza del pm Giorgia Villa.
Il gip Proto ha poi convalidato l’arresto e applicato la misura del carcere, con le accuse di omicidio e tentato omicidio (nei confronti di una vicina di casa).
E nel provvedimento emerge un inquietante retroscena. Dopo l’omicidio, Galati si sarebbe bevuto, ancora sporco di sangue, un whiskey al bar, come riferito da un testimone. Ricordiamo che Albano Galati, 56enne di Taurisano, è accusato di avere ucciso a coltellate la moglie Aneta Danielczyk, 50enne di origini polacche, in presenza della vicina di casa e dei nipoti di quest’ultima, nel pomeriggio di sabato.
Invece, nella mattinata di domani, il pm conferirà l’incarico per l’autopsia al medico legale Roberto Vaglio.
L’esame servirà a stabilire con esattezza le cause della morte ed a ricostruire la dinamica del grave fatto di sangue.
Ricordiamo che nelle scorse ore, il 56enne di Taurisano è stato interrogato in caserma. L’uomo che nell’immediatezza dei fatti aveva dichiarato ai poliziotti di avere ucciso la moglie, non ha confessato davanti ai pm l’uxoricidio ed ancora in evidente stato confusionale ha risposto con una lunga serie di “non ricordo”.
In seguito, i pm hanno disposto l’arresto, eseguito dagli agenti del commissariato di polizia di Taurisano.
I fatti si sono verificati, intorno alle 17, nell’abitazione della donna, in via Corvaglia, a Taurisano.
Le accuse
Come detto, Galati risponde oltre che del reato di omicidio anche di tentato omicidio, perché avrebbe aggredito una delle vicine di casa che era intervenuta, dopo avere sentito delle urla, per difendere la vittima. Invece per Aneta Danielczyk non c’è stato nulla da fare, nonostante la tempestività dei soccorsi ed il trasporto in ospedale.
Subito dopo, gli agenti del commissariato di Taurisano hanno proceduto al sequestro di una serie di oggetti ritenuti dalla Procura utili alle indagini. Nello specifico, sono stati sequestrati un coltello da cucina lungo 30 centimetri, con lama di 18, e un taglierino con lama spezzata rinvenuti sul pavimento, accanto al corpo senza vita della donna. Non solo, anche un telefono cellulare, un borsello e gli indumenti indossati dall’indagato al momento dei fatti.