È iniziato questa mattina, l'atteso processo nei confronti di Biagio Toma, ritenuto l’autore materiale della spietata esecuzione della piccola Angelica Pirtoli e di aver partecipato al l'assassinio della madre Paola Rizzello. Dinanzi ai giudici della Corte di Assise, Presidente Roberto Tanisi, sono state affrontate alcune questioni preliminari. Anzitutto, il pubblico ministero Elsa Valeria Mignone ha avanzato una richiesta di prova, relativa all'acquisizione di una perizia medico legale sui resti ossei della piccola Angelica. A ciò si è opposto l'avvocato Walter Zappatore, difensore di Toma. Anzitutto, perché il suo assistito non aveva partecipato al primo processo, celebratosi ben 25 anni fa. L'unica strada percorribile dalla Corte era dunque quella dell'acquisizione della prova, considerando la perizia "irripetibile". Così hanno difatti disposto i giudici, nonostante le perplessità dell'avvocato Zappatore che riteneva quell'esame sui resti ossei " ripetibile". Inoltre ha sostenuto la Corte, nel primo processo passato in giudicato, fu stabilito come quelle perizie fossero un elemento di prova.
Biagio Toma , 47enne di Parabita ha sempre ribadito la propria estraneità all'atroce omicidio. Nei mesi precedenti, sia il Riesame che la Cassazione, avevano però rigettato la richiesta di scarcerazione di Toma, presentata dal suo legale. Oggi, inoltre, si sono costituiti parte civile: Maria Antonia Sabato, madre della Rizzello e nonna della piccola Angelica, attraverso l’avvocato Serena Tempesta; I fratelli della Rizzello, Gerardo, Nadia e Marilena, con gli avvocati Leonardo Marseglia e Giancarlo Zompì. Infine, Alessandro Pirtoli, fratello di Angelica e figlio di Paola Rizzello. Essi, già nell'udienza dell'11 settembre scorso, avevano formulato una richiesta di risarcimento dei danni di quasi un milione di euro. La prossima udienza per Toma è stata fissata il 9 giugno, quando verrà ascoltato il collaboratore di giustizia Luigi De Matteis.
Ricordiamo che Toma è stato rinviato a giudizio dal gup Vincenzo Brancato, così come Luigi De Matteis, 48 anni, anch'egli di Parabita, l’omicida reo confesso di Paola Rizzello e della piccola Angelica Pirtoli. Per lui, difensore Francesco De Giorgi, il processo si celebrerà con il rito abbreviato in data 22 aprile. Il rinvio a giudizio era stato chiesto per entrambi dal pm Giuseppe Capoccia. L'omicidio di Paola Rizzello, di 27 anni avvenne la sera del 20 marzo del 1991. Lei fu uccisa perché ritenuta una testimone scomoda e dunque un'intralcio alle attività del clan. La piccola Angelica, che era con lei quando fu ammazzata, rimase tutta la notte accanto al cadavere della madre, ma seppur ferita, sopravvisse. Il giorno dopo De Matteis e Toma, secondo l’ipotesi accusatoria, tornarono per sbarazzarsi definitivamente di quel corpicino.
Quello che colpì maggiormente l'intera comunità salentina, fu certamente l'efferatezza di questa seconda "esecuzione"; Toma avrebbe preso la piccola per i piedi e successivamente l'avrebbe sbattuta contro un muro, senza alcuna pietà. Per il suo omicidio la Corte di Assise di Lecce il 26 marzo 2001 condannò all’ergastolo il capo clan Luigi Giannelli, la moglie Anna De Matteis ed un loro stretto collaboratore, Donato Mercuri.
Oggi, dunque, a distanza di circa 25 anni da quell'udienza, nella stessa aula, potrebbe aggiungersi un altro fondamentale tassello di questo efferato omicidio.