«Arnesano si mette a disposizione degli amici di Siciliano sia in cambio di favori (come nel caso della vendita a prezzo “stracciato” della barca) sia per ottenere un trattamento di riguardo dal gruppo di dirigenti» che ruota intorno al medico del lavoro, finito a Borgo San Nicola nell’inchiesta che ha fatto tremare la Procura come la Asl. Un’inchiesta lampo: 4 mesi, giorno più, giorno meno.
Nelle oltre settanta pagine firmate dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Potenza si parla dettagliatamente di questi ‘favori’ come nel caso della visita medica ottenuta per la figlia dell’avvocatessa con un pediatra da tempo in pensione o come l’aiuto chiesto a Giuseppe Rollo, primario di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale Vito Fazzi di Lecce per anticipare l’operazione chirurgica al braccio del figlio a Modena.
La vicenda Rollo
In una conversazione intercettata l’11 settembre 2018, Rollo manifesta al magistrato la sua piena disponibilità a contattare il professore di Modena come da sua richiesta. Poi ne ‘approfitta’ (per usare le parole di Arnesano, “approfittane”) per parlare al Pm di un fascicolo, di cui è titolare una sua collega, riguardante un signore morto dopo l’anestesia senza arrivare in sala operatoria e gli chiede, in sostanza, se può riferire al magistrato che è disponibile a parlare con Lei per chiarire la dinamica dell’accaduto. Per precisare insomma che “quel signore non l’aveva mai toccato”. Segue anche un’altra conversazione, il primo ottobre, per confermare l’interessamento.
Arnesano, rimprovera a Rollo di non aver avergli parlato prima del procedimento su una presunta colpa medica perché è ormai troppo tardi per chiedere di partecipare all’udienza come Pubblico Ministero.
«Il dottor Arnesano – si legge – svilendo le proprie funzioni, si mette a disposizione di Rollo, tanto da impegnarsi a segnalarsi come Pubblico Ministero per la successiva udienza nel caso in cui il procedimento fosse stato rinviato»