Finisce nei guai dopo l’esame del Dna, una 57enne di Gallipoli, indagata per omissione di soccorso nell’indagine sulla morte per infarto di un 65enne del posto. Le tracce di rossetto sulla maglietta dell’uomo appartengono a lei, in base a quanto emerso dalla consulenza tecnica, relativa alla comparazione ed all’estrazione del profilo genetico, effettuata dalla specialista Giacoma Mongelli. E dopo il deposito della perizia, l’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Paola Guglielmi è giunta al capolinea. Anche perché dall’analisi dei telefoni sarebbe emerso come i due si fossero visti quella sera di gennaio, in cui è avvenuto il decesso del 65enne.
L’indagata (una parente della vittima) è difesa dall’avvocato Angelo Ninni. Il legale non ritiene tale esame
sufficiente per accusare la propria assistita di omissione di soccorso, non essendo provata la sua presenza, nel momento in cui il 65enne di Gallipoli, ha avuto un malore fatale, una sera d’inverno del 2020, in un appartamento della Città Bella.
I familiari del 65enne sono invece assistiti dall’avvocato Lucio Calabrese.
Il decesso dell’uomo risale al 24 gennaio del 2020, in casa di un amico. A dare l’allarme, quella sera, furono i familiari: non videro rientrare il 65enne a casa e chiamarono gli amici con cui era solito incontrarsi una volta alla settimana per cena. I parenti scoprirono che l’uomo, a quell’incontro, non aveva mai partecipato ed aveva trascorso la serata nell’abitazione di un amico, della quale lo stesso proprietario gli aveva fornito le chiavi. Proprio in quell’appartamento fu ritrovato il corpo ormai privo di vita dell’uomo.
I familiari, convinti che il 65enne si sarebbe potuto salvare, se soccorso in tempo, si sono dunque rivolti alla criminologa Isabel Martina che ha redatto una consulenza tecnica confluita poi in una denuncia presentata in Procura, che dato il via agli accertamenti condotti dai carabinieri di Gallipoli. I dubbi, secondo la consulenza di parte, riguardano il tempo che intercorre tra il momento in cui il cellulare dell’uomo è risultato spento e l’ora del ritrovamento del cadavere. E i parenti si domandano anche se qualcuno abbia abbandonato l’abitazione senza soccorrerlo. E ancora, se qualcuno abbia tentato di alterare lo stato dei luoghi prima di allontanarsi. In particolare, si faceva riferimento ad una macchia di rossetto ritrovata sulla maglietta dell’uomo.