Ben due ordini di carcerazione quelli eseguiti nella scorse ore ad opera – rispettivamente – dei Carabinieri della Stazione di Matino e Parabita. Si tratta, ovviamente, di due casi diversi tra loro. Cominciando dal primo, nel pomeriggio di ieri i militari matinesi hanno dato esecuzione all’arresto di un 53enne del posto (già conosciuto dalle forze dell’ordine) a seguito della sentenza emessa dal Tribunale Penale del capoluogo salentino e divenuta definitiva. Provvedimento, questo, che scaturisce dalla decisione del giudice – divenuta irrevocabili – emessa per il reato di rapina commesso nell’anno 2011. L’uomo, dopo le formalità di rito, è stato condotto presso la casa circondariale di Lecce, dove adesso dovrà scontare una reclusione di anni due anni.
Nel secondo caso, invece, sempre gli uomini dell’Arma appartenenti alla Stazione di Parabita, in ottemperanza di un decreto d’unificazione di pene concorrenti e con contestuale ordine di carcerazione emesso dalla Procura di La Spezia, sono intervenuti per trarre in arresto – causa insolvenza fraudolenta, appropriazione indebita, ricettazione e truffa – un 39enne, già noto. Tale provvedimento scaturisce anch’esso a seguito della sentenza, divenuta irrevocabile, emessa dal tribunale di La Spezia, per fatti commessi nell’anno 2015.
L’esecuzione penale rappresenta la fase del procedimento volta a dare esecuzione alle sentenze di condanna o patteggiamento passate in giudicato. Di fatto è, quindi, il passaggio in giudicato del provvedimento che sancisce l’inizio della fase esecutiva.
Il compito di dare attuazione alle statuizioni contenute nel provvedimento – divenuto definitivo – spetta al P.M. ai sensi del principio generale stabilito dall’art. 655 del codice penale.