Dichiarò il falso davanti al giudice nel corso di un processo? Archiviazione per il Senatore Buccarella

Il provvedimento porta la firma del gip Sergio Tosi che ha rigettato l’opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dalla persona offesa

Era accusato di avere dichiarato il falso dinanzi al giudice in un procedimento civile e in favore del Senatore del Gruppo Misto Maurizio Buccarella arriva l’archiviazione del procedimento penale.

Il provvedimento porta la firma del gip Sergio Tosi che ha rigettato l’opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dalla persona offesa. Il gip sostiene nel decreto di archiviazione: “Appare evidente che l’avvocato Buccarella, escusso in qualità di teste (nel suddetto procedimento civile, n.d.r.), dichiarava il vero quando sosteneva che non vi era mai stata reale intenzione da parte dei suoi assistiti di cedere al fratello le proprie quote”.

Il Senatore Maurizio Buccarella, a margine del provvedimento di archiviazione, dichiara: “Sono soddisfatto dell’esito ed ero assolutamente consapevole che la notizia di reato fosse insussistente. La denuncia, infatti, era stata presentata soltanto per colpirmi in qualità di avvocato della parte offesa e di candidato alle elezioni politiche”. E conclude: “Sto valutando di presentare a mia volta una denuncia per il reato di calunnia, chiedendo il risarcimento del danno”.

La Procura contestava al 56enne politico leccese, di professione avvocato e all’epoca dei fatti esponente del Movimento 5 Stelle, l’ipotesi di reato di “false dichiarazioni all’autorità giudiziaria”. Buccarella venne ascoltato il 13 aprile del 2017, in un processo civile su questioni ereditarie per la suddivisione tra fratelli di un terreno, che andavano avanti da circa vent’anni. Egli comparve innanzi al giudice, come teste citato dalla controparte, che aveva intentato una causa contro il proprio avvocato per responsabilità civile, per via delle lungaggini nel portare avanti il processo.

Il senatore avrebbe dichiarato che non era intenzione dei due fratelli (da lui assistiti) di vendere per il suo tramite le quote ereditarie al terzo fratello. In base a quanto emerso, però, dalla lettura dei verbali di causa, tali affermazioni sarebbero risultate false. L’altro fratello, quindi, sporse denuncia e dopo l’apertura di un’inchiesta, Buccarella venne raggiunto da un avviso di conclusione delle indagini. Il 56enne leccese chiese di essere interrogato per chiarire gli addebiti ed il pm Emilio Arnesano avanzò richiesta di archiviazione.

Maurizio Buccarella è assistito dall’avvocato Silvio Giardiniero che aveva presentato una corposa memoria difensiva, accolta dal gip.



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