Finte giornate di lavoro per truffare l’Inps e beneficiare delle indennità? Cinque imputati patteggiano la pena

L’udienza preliminare su una presunta truffa con le falsi assunzioni di braccianti agricoli si è conclusa con il patteggiamento per cinque imputati

Si conclude con il patteggiamento per cinque imputati, l’udienza preliminare su una presunta truffa con le falsi assunzioni di braccianti agricoli. Il gup Silvia Saracino ha accolto la richiesta di patteggiamento, avanzata dalla difesa, a 2 anni e 6 mesi di reclusione per Mauro Petito, 58enne, tra i soci fondatori della società cooperativa situata tra Monteroni e Copertino. E poi, 1 anno, 10 mesi e 20 giorni per Giuseppe Petito, 31 anni, e Giovanni Angelo Petito, 54enne. E poi quella a 1 anno e 10 mesi per Luigi Petito, 57 anni e Selenia D’Andrea, 44 anni, di Copertino.

Per Leonardo Fema-Re, 60enne rappresentante legale della suddetta società, ma ritenuto un prestanome, il giudice ha disposto il rinvio a giudizio. La prima udienza si terrà il 27 febbraio del 2024 dinanzi al giudice monocratico Fabrizio Malagnino.

Il gup Saracino, al termine del processo con rito abbreviato (consente lo sconto di pena di un terzo) ha condannato a 1 anno ed 11 mesi con pena sospesa: Giovanni Leuzzi, 49, di Salice Salentino, commercialista della società; Alessandro Ventola, 37 anni, di Presicce-Acquarica, in qualità di titolare di uno studio di consulenza di pratiche per l’immigrazione.

I reati contestati, a vario titolo, erano quelli di truffa e falso.

L’Inps si è costituita parte civile.

Va detto che nell’ottobre del 2022 a seguito di ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, firmata dal gip Alessandra Sermarini, i militari del Nucleo carabinieri ispettorato del Lavoro di Lecce eseguirono tre arresti. L’attività di indagine, coordinata dal pm Donatina Buffelli, ha preso il via nel luglio del 2020 ed è stata condotta attraverso attività ispettive; servizi di osservazione, controllo e pedinamento; sopralluoghi; perquisizioni e sequestri; escussioni a sommarie informazioni testimoniali e verifiche fiscali e ha consentito di raccogliere addebiti che riguarderebbero rapporti di lavoro fittizi dichiarati all’Istituto Previdenziale al solo fine di beneficiare delle indennità a sostegno del reddito (disoccupazione agricola, malattia, maternità, indennità Covid-19 ecc.), a vantaggio di presunti lavoratori agricoli, nonché al fine di regolarizzare la posizione di 22 cittadini extracomunitari privi di regolare permesso di soggiorno.

La complessa attività di Polizia Giudiziaria ha, inoltre, consentito di richiedere l’emissione di 159 decreti penali di condanna nei confronti di braccianti agricoli ritenuti falsi, che avrebbero conseguito per il periodo preso in esame (2017/2020) ingiusti profitti, per una somma complessiva di un milione di euro.

Intanto, sempre nella mattinata di oggi, è iniziato il processo per 71 braccianti, coinvolti nella stessa inchiesta, dinanzi al giudice Elena Coppola.

Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati Giuseppe e Giulia Bonsegna, Raffaele Benfatto, Cristiano Solinas, Orazio Vesco, Mauro Marzano, Stefano Maggio.