Femminicidio a Specchia Gallone. La Procura contesta l’aggravante della premeditazione all’ex fidanzato

Salvatore Carfora, nonostante fosse stato dimesso a giugno dall’ospedale psichiatrico, avrebbe mostrato lucidità nel pianificare l’omicidio della ex.

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Un femminicidio pianificato e dettato dalla gelosia per la nuova relazione della ex compagna. È quanto sostiene la Procura di Lecce, riguardo l’omicidio di Sonia Di Maggio, la 29enne originaria di Rimini, uccisa a coltellate per strada a Specchia Gallone, frazione di Minervino.

E nelle scorse ore, la Procura ha disposto il fermo di Salvatore Carfora, 39enne di Torre Annunziata. Risponde dell’accusa di omicidio aggravato dalla premeditazione e stalking, come risulta nel provvedimento a firma del procuratore capo Leonardo Leone De Castris e del sostituto procuratore Alberto Santacatterina. Il decreto è stato emesso dalla Procura in considerazione dei gravi indizi di colpevolezza e del pericolo di fuga.

L’uomo è stato fermato nel centro di Otranto, mentre era diretto alla stazione ferroviaria. Ed ha implicitamente confessato l’omicidio, dinanzi agli investigatori. Dunque, Carfora, nonostante fosse stato dimesso a giugno dall’ospedale psichiatrico di Aversa, avrebbe mostrato lucidità nel pianificare l’omicidio della ex.

Non solo, nel corso delle indagini è emerso come avesse più volte minacciato Sonia che non lo aveva mai denunciato per paura di ritorsioni. Ma anche l’attuale fidanzato, Francesco Damiano, era stato minacciato, attraverso messaggi via whatsapp. In uno di questi, Carfora affermava che avrebbe fatto “una brutta fine”. Non solo, come dichiarato dal fidanzato di Sonia agli inquirenti, il 39enne campano avrebbe mandato messaggi del tenore: “Meglio che rinunci a Sonia se no ti faccio fare una brutta fine…decidi bene.” E poi: “Hai ancora poco da ridere e poi rido io”. E per questo motivo Carfora è anche indagato per stalking.

Nelle prossime ore, verrà affidata la consulenza ad un tecnico informatico per analizzare a fondo il contenuto del telefonino.
Invece, toccherà al medico legale Alberto Tortorella, effettuare l’autopsia per ricostruire nei dettagli la dinamica dell’omicidio. Al momento, Sonia risulterebbe essere stata attinta da circa venti coltellate, alla gola ed al volto.

Carfora dovrà invece comparire, nelle prossime ore, dinanzi al gup Giulia Proto per l’udienza di convalida del fermo. E potrà nuovamente fornire la propria versione dei fatti.

Secondo la ricostruzione dell’accaduto, Salvatore Carfora 39enne di Torre Annunziata, senza fissa dimora, dopo aver lasciato il dormitorio pubblico nei pressi della stazione di Napoli, si è messo a bordo di un treno diretto nel Salento. E poi, avrebbe raggiunto Specchia Gallone con l’autobus della Sud Est, partendo da Lecce, intorno alle 18. E durante l’ultima parte del tragitto è stato anche notato da due finanzieri (ascoltati in fase di indagini). Inoltre, ha chiesto all’autista di fermarsi quando, giunto sul posto, ha visto Sonia in compagnia del fidanzato. Ha sorpreso alle spalle i due, in via Giovanni Pascoli. E ha colpito la ex con una lunga serie di coltellate. È stato però riconosciuto proprio dal fidanzato della vittima che aveva visto una sua foto sui social.

Carfora è scappato a piedi, per essere poi acciuffato nella vicina Otranto, dagli uomini del locale commissariato e dai colleghi della Squadra Mobile. E poi, li ha condotti in una località periferica per cercare il coltello e lo zaino di cui si era sbarazzato dopo il femminicidio.



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