La vicenda dell’anziano trovato senza vita, con vari segni di percosse sul corpo, a Castrignano de’ Greci, sembra essere giunta a un punto di svolta. È in stato di fermo di indiziato di delitto un 36enne, di origine moldava, ritenuto presunto autore dell’omicidio dell’81enne di Castrignano de’ Greci. Il delitto, secondo una prima ricostruzione degli uomini in divisa, si sarebbe consumato dopo una lite scoppiata a pranzo.
I fatti
Ricordiamo che a scoprire il corpo dell’anziano, un ex commerciante ambulante è stata la figlia della vittima. L’orologio aveva da poco segnato le 18.30, quando la donna, di ritorno dal mare, si è recata come faceva di solito nell’abitazione del padre per fargli visita. Pochi minuti dopo la drammatica scoperta, raccontata in una telefonata ai Carabinieri. L’anziano padre, ormai privo di vita, era riverso sul pavimento. Sul corpo segni di violenza.
Sul posto sono giunti i militari della Sezione Radiomobile della Compagnia di Maglie che, insieme ai colleghi del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale, hanno svolto un’immediata attività info-investigativa che ha permesso una dettagliata ricostruzione dell’accaduto. Il presunto responsabile stava seduto davanti casa, sporco di sangue e in stato confusionale.
A conclusione degli accertamenti condotti attraverso rilievi tecnici, ispezione del cadavere e interrogatorio dall’accusato, eseguito dal Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, è stato possibile individuare il presunto autore dell’omicidio.
Si tratta, appunto, del cittadino moldavo che era stato assunto dalla famiglia come badante per far fronte alle esigenze dell’uomo con difficoltà motorie. Stando a quanto emerso nel corso dell’immediata attività d’indagine, il tutto sarebbe scaturito a seguito di una lite, per futili motivi, all’ora di pranzo, al termine della quale il 36enne avrebbe colpito il pensionato alla nuca e in tutte le parti del corpo. All’interno dell’abitazione, dove i due vivevano ormai da tempo, gli uomini dell’Arma hanno rinvenuto, a seguito di una perquisizione, capi di abbigliamento e uno smartphone ancora intrisi di sangue, tutto riconducibile al presunto autore.
Al termine delle operazioni, il 36enne è stato dichiarato in stato di fermo e associato presso la Casa Circondariale di “Borgo San Nicola” a Lecce a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
La salma è stata invece trasportata presso l’obitorio dell’ospedale “Vito Fazzi” in attesa dell’autopsia.
Naturalmente, il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che l’eventuale colpevolezza in ordine al reato contestato, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.