Erano un pericolo per chi fa il bagno nelle splendide acque di Porto Badisco, ma anche un “attentato” all’ambiente e al paesaggio, le tre tonnellate di rifiuti che gli uomini della Guardia Costiera hanno recuperato dai fondali della località nota per essere stata l’approdo di Enea, l’eroe di Virgilio. È il risultato dell’operazione ambientale «Fondali Puliti» avviata dalla Capitaneria di Porto di Gallipoli che, in un anno, ha permesso di rimuovere la “spazzatura” lasciata in mare da diportisti e pescatori che, in spregio a qualsiasi forma di regolamentazione, deturpando l’ambiente marino e paesaggistico.
A scendere in campo, anzi in acqua è stato il personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Otranto ed il 1^Nucleo Subacqueo Guardia Costiera di San Benedetto del Tronto che hanno dato il via alla seconda fase della pulizia dei fondali di Porto Badisco.
Tre tonnellate di rifiuti portati in superficie
Non è stato facile, a causa delle condizioni meteorologiche non particolarmente favorevoli, ma grazie alla squadra – composta da due unità navali, personale militare a terra e personale del Reparto specialistico del 1^ Nucleo Subacquei di San Benedetto del Tronto – è stato possibile recuperare e portare in superficie circa tre tonnellate di rifiuti.
Cime, ancore, ancorotti, catenarie e corpi morti risultavano incontrollatamente posizionati sul fondale marino costituendo in taluni casi un vero e proprio pericolo per la balneazione, nonché un attentato al paesaggio ed all’ambiente. Molteplici sono stati i residui di “ancora” ovvero pezzi di barre ormai deteriorati dall’azione del mare tanto da determinare una minaccia alla sicurezza dei bagnati in quanto posizionati in pochi metri di profondità.
I rifiuti recuperati e distinti per categoria, grazie alla collaborazione del Comune di Otranto e della Polizia Locale, sono stati tutti smaltiti a mezzo impiego ditta specializzata.
L’operazione fondali puliti
L’attività, che si pone l’obiettivo di restituire alla sua naturale origine un habitat marino dall’inestimabile valore naturalistico attraverso un uso sostenibile dello specchio acqueo, anche attraverso nuove forme di regolamentazione (Regolamento condiviso tra Amministrazione Locale, Associazioni, Sodalizi etc), al fine di portare a termine le operazioni di bonifica, proseguirà con una nuova ricognizione dei fondali. Parallelamente, saranno intensificati i controlli dell’area allo scopo di evitare che siano nuovamente posizionate strutture abusive atte a creare sistemi di ormeggio non autorizzati.
L’Operazione rientra a pieno nell’ambito in uno dei più rilevanti compiti istituzionali del Corpo che, come noto, opera con particolare attenzione al fine di tutelare sia l’ambiente marino che il demanio marittimo e gli specchi acquei da quei fenomeni di abusivismo ed inquinamento che ledono la naturale destinazione pubblica e ne impediscono la corretta fruizione da parte di tutta la cittadinanza con contestuale deturpamento delle bellezze naturali e paesaggistiche.