Il caldo afoso di agosto non è bastato ad asciugare le lacrime che hanno rigato il volto degli amici di Giacomo, il 21enne di Lecce che ha perso la vita sulla litoranea che da Otranto conduce a Torre dell’Orso. Una strada “maledetta”, che ha fatto da teatro ad altri incidenti.
La curva, la macchina fuori controllo, lo scontro e la corsa in Ospedale, purtroppo vana. Una serata come tante, trascorsa con gli amici che oggi si sono dati appuntamento sul grande piazzale della Chiesa dei Salesiani dove sono stati celebrati i funerali, poi la tragedia, “nascosta” a pochi passi dai Laghi Alimini.
Giacomo stava tornando a casa, quando ha perso il controllo della sua Citroen ed è andato a sbattere contro un albero che si affaccia sulla carreggiata. Il viaggio al “Veris delli Ponti” di Scorrano è stato l’ultimo. Quando i Vigili del fuoco lo hanno estratto dalle lamiere Giacomo era ancora vivo, respirava, ma le sue condizioni erano appese fin da subito gravi. E la speranza flebile come il filo di vento che soffiava quella mattina, si è spenta per sempre.
Quando la notizia della sua morte ha cominciato a fare il giro, sui social come su whatsapp, per un attimo il silenzio e l’incredulità hanno avuto la meglio sul dolore, poi scoppiato come un pugno nello stomaco. Giacomo era il classico “bravo ragazzo”. Università, amici e la spensieratezza tipica di quella età. Tanti i messaggi condivisi per ricordarlo, per rendersi conto che non era stato un brutto sogno, ma un dramma. Una tragedia. Come l’ultimo, straziante, saluto di Giorgio Pala, consigliere comunale:
«La vita è una maestra severa, a volte cattiva, perfino crudele: quando non siamo attenti alle sue lezioni, ci prende a schiaffi per farcele imparare. Questa notte ne abbiamo appresa una, nella maniera più dolorosa possibile. Oggi vola in cielo un ragazzo come noi: uno di quelli del Raphael, del Convitto, del Barrito. Un ragazzo sempre sorridente, un simpaticone, con quel tono di voce inimitabile. Giacomo lascia una famiglia per bene e tanti (ma tanti) amici che sono stati fino all’ultimo istante ad attendere la triste notizia. Lo spiazzo dell’ospedale di Scorrano, pieno di tuoi amici prima a pregare per te e poi a versare fiumi di lacrime amare, rimarrà tristemente per sempre nella mia mente. Riposa in pace amico mio» si legge.
E sono tante le persone che hanno assistito alla funzione, distanziate perché così impongono le regole per evitare la diffusione del Coronavirus. Mancheranno gli abbracci “consolatori” forse, ma sono tutti lì per salutare per l’ultima volta Giacomo, per auguragli «Buon viaggio, Fratello» come recita uno striscione. Ma non è un addio, chiunque gli abbia voluto bene sa che potrà ritrovarlo ogni volta che il dolore e la malinconia busseranno alla porta, nel ricordo del suo sorriso.
«Sempre con noi» come è scritto sulla maglietta che indossano.