Colpo alla Bnl di Piazza S. Oronzo, entrano nel caveau della banca e aprono le cassette di sicurezza. E’ mistero


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Sembrerebbe irreale, un colpo di quelli che riesce solo nelle pellicole cinematografiche di Hollywood. In questo caso, però, ci troviamo nella piccola Lecce e non si tratta di un copione scritto appositamente per un film, bensì della realtà.

Colpo grosso alla Banca Nazionale del Lavoro di Piazza Sant’Oronzo. Verso le 19 di ieri personale dell’Istituto di vigilanza presso l’istituto di credito ha segnalato l’intrusione di ignoti all’interno del caveau.

Sul posto, dopo l’allarme, sono giunti gli agenti della Squadra Volante della Questura di Lecce che si sono messi immediatamente all’opera per compiere tutti i rilievi del caso e stabilire l’esatta dinamica dei fatti. Il primo riscontro è stato quello in base al quale le porte d’accesso alla stanza blindata erano state aperte senza evidenti segni di forzatura.

Nell’immediatezza dei fatti, il direttore della filiale, insieme a personale della Polizia scientifica e della Squadra mobile, ha fatto ingresso nel caveau per verificare l’apertura delle cassette di sicurezza. Sul pavimento ori e titoli ovunque.

Sembrerebbe dalle prime indiscrezioni che nella giornata di sabato i tecnici della banca avessero lamentato un guasto all’impianto di allarme.

Se in una prima battuta si è temuto che il bottino potesse essere ingente, ora sembra che siano stati ritrovati due borsoni contenenti arnesi da scasso e delle sacche colme di urina, oltre a ricetrasmittenti.

Tutto fa pensare che i malviventi – che certamente non erano pochi – si siano trattenuti all’interno della filiale della Banca Nazionale del Lavoro per molto tempo, forse più di 24 ore. Si saranno finti clienti? E’ ancora presto per dirlo. Certo è che gli uomini della vigilanza sono riusciti ad evitare che un ingente bottino venisse portato via.

A ogni modo proseguono incessantemente le indagini da parte degli agenti della Squadra Mobile della Questura di Lecce, per risalire alla dinamica dei fatti e agli autori del furto, attraverso la visione di tutte le telecamere di videosorveglianza presenti sia all’interno che all’esterno dell’istituto bancario.

Nel caveau sono presenti 310 cassette di sicurezza di cui 80 sono state forzate. Gli investigatori stanno lavorando per risalire all’esatto ammontare della refurtiva in parte abbandonata dai malviventi durante la fuga.