
Un episodio di autolesionismo ed il timore di un tentativo di suicidio. L’intervento della polizia penitenziaria ha però impedito che si verificasse qualcosa di più grave. Parliamo di Albano Galati, 56enne di Taurisano detenuto in carcere, dopo l’arresto del 16 marzo con l’accusa di avere ucciso la moglie Aneta Danielczyk, 50enne di origini polacche.
L’uomo si trova ora in una cella di isolamento. E la difesa faceva riferimento ad un grave episodio di matrice autolesionistica, avvenuto nei giorni scorsi, nell’istanza in cui chiedeva l’accesso in carcere dello psichiatra Elio Serra per verificare le condizioni psicofisiche del detenuto. La richiesta degli avvocati Luca Puce e Davide Micaletto, legali di Galati, è stata poi accolta dal gip Giulia Proto.
Intanto, nella giornata di ieri, il pm Giorgia Villa ha conferito l’incarico ad un consulente tecnico per analizzare i telefoni della vittima e del presunto carnefice. Nello specifico, come riporta l’avviso, il consulente dovrà accertare “il contenuto dei suddetti dispositivi, estraendo i dati in essi presenti ed analizzandone il contenuto con particolare riferimento al periodo temporale utile ai fini delle indagini, estrapolando le immagini, i video ivi contenuti, trascrivendo il testo di eventuali sms o chat ovvero altri contenuti di rilievo ai fini delle indagini”.
I difensori dell’indagato hanno nominato il consulente di parte Luigina Quarta. I familiari della vittima, assistiti dall’avvocato Francesca Conte, si sono affidati ad Antonio Politi.
Nei giorni scorsi, invece, il medico legale Roberto Vaglio ha eseguito l’autopsia sul corpo di Aneta Danielczyk e sono stati rilevati i segni di una ventina di coltellate nonostante i tentativi di difesa della donna.
L’inchiesta
Albano Galati, oltre che di omicidio, risponde anche di tentato omicidio nei confronti di una vicina di casa della vittima, assistita dall’avvocato Roberto Bray. La donna veniva colpita sotto l’ascella nel tentativo di fare scudo con il corpo ad Aneta. Quest’ultima, nel pomeriggio del 16 marzo, nell’abitazione di via Corvaglia a Taurisano, dopo essere stata ferita con un taglierino nell’abitazione, veniva inseguita dal marito fino alla casa della vicina, e accoltellata a morte.
Il presunto uxoricida è rimasto in silenzio, nelle scorse ore, davanti al gip. Invece, nell’immediatezza dei fatti aveva riferito ai poliziotti di avere ucciso la moglie, per poi dire di non ricordare nulla dinanzi ai pm.