Parto prematuro in casa, giovedì l’autopsia sul feto. Indagati quattro medici dell’ospedale di Galatina


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Era previsto per la giornata di oggi il conferimento dell’incarico per svolgere l’autopsia sul feto del neonato trovato morto nella serata dello scorso 9 febbraio.
  
Questa mattina, c'è stato il conferimento del compito al medico legale Ermenegildo Colosimo, per esami sul feto e sulla placenta per stabilire le cause della morte.
  
Presumibilmente, il feto al momento del parto era già morto. Ad ogni modo l'autopsia si svolgerà nella giornata di giovedì.
  
Come atto dovuto in vista dell'autopsia, risultano indagati quattro medici dell'Ospedale di Galatina. Rispondono dell'accusa di procurato aborto (non di omicidio colposo)  e soltanto l'esame del medico legale è finalizzato a verificare se sussistono responsabilità a carico dei medici.
  
Le cartelle cliniche sono state sequestrate dai carabinieri di Galatina, su disposizione del Pubblico Ministero Stefania Mininni.
  
Secondo quanto riferito dai denuncianti, la donna era stata visitata in ospedale a Galatina  per tre volte nel corso di una settimana e la gravidanza sembrava procedere regolarmente.
  
In seguito, durante la notte, però, la donna avrebbe avvertito delle forti contrazioni e dopo poco tempo avrebbe partorito prematuramente in casa. All'arrivo dei medici del pronto soccorso, il corpo del neonato era oramai  privo di vita e  la donna è stata accompagnata d’urgenza presso l’ospedale “San Giuseppe da Copertino”.
   
Gli indagati sono difesi dagli avvocati Giuseppe e Michele Bonsegna, Ester Nemola e Daniela Bove ed hanno nominato come consulente di parte, il medico legale Roberto Vaglio. I genitori sono invece assistiti dagli avvocati Giovanni Dell'Atti e Maria Grazia Barretta.