Hanno ‘macchiato’ Lecce con scritte, alcune incomprensibili, senza risparmiare i monumenti. Molti angoli della città – Piazza Sant’Oronzo, il Convitto Palmieri e la strada su cui si affaccia, l’Accademia delle Belle Arti, le Mura Urbiche, Porta San Biagio, le pareti della Biblioteca provinciale, solo per citarne alcuni – erano stati ‘firmati’ con dei graffiti. Ma gli autori che hanno ‘sporcato’ luoghi di valore storico e artistico solo per “sfogo incontrollato” come si legge nel comunicato della Procura dei Minorenni non sono rimasti senza volto né nome. I vandali che hanno agisto “senza scrupolo” dimostrando di non avere né coscienza civica né consapevolezza del patrimonio architettonico sono stati individuati.
I fatti
Tutto è cominciato i primi giorni di gennaio, quando sono giunte alla Polizia Locale le prime segnalazioni dei cittadini. Più passavano i giorni, più erano dettagliate. Tutte raccontavano che ignoti avevano deturpato con pennarelli e vernici di colore diversi alcuni angoli della città con scritte e firme, alcune incomprensibili. Uno sfregio alla bellezza, insomma.
Un fenomeno non isolato, di qualche bontempone, ma frequente. Talmente abituale e allarmante che la Procura di viale De Pietro e il Tribunale per i minorenni si sono messi in moto coordinando le indagini per risalire agli autori dei danneggiamenti. È stata anche attivata una taskforce che, con costanza e determinazione, riusciva a stanare tutti i responsabili grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza installate nelle strade della città prese di mira, ai controlli serrati del territorio, e ai pedinamenti in borghese degli uomini della Polizia Locale. Un impegno che ha consegnato i primi nomi dei responsabili degli “agguati” al patrimonio artistico e culturale dell’intera città di Lecce.
Chi sono gli autori degli sfregi
Sono tutti minorenni, dell’età compresa tra i 14 ed i 17 anni. Le indagini sono ancora in corso, continueranno ascoltando i testimoni con gli interrogatori, ma il sospetto al vaglio degli inquirenti è che i ragazzi indagati facciano parte di una gang, di una “crew” costituita ad hoc con lo scopo di imbrattare e deturpare la città e di autocelebrarsi per le “gesta compiute” senza essere scoperti dalle Forze dell’Ordine e con la connivenza, in taluni casi, dei loro genitori.
Le indagini termineranno quando tutti i colpevoli saranno trovati, sperando che ‘riparino’ ai gravissimi danni causati alla città di Lecce e ai suoi abitanti. E l’attenzione resterà alta per evitare altre aggressioni al patrimonio artistico e culturale della città di Lecce e di questa Provincia, proseguirà incessantemente onde evitare ulteriori, deprecabili e scellerati attacchi ai monumenti ed alle bellezze artistiche della città, nella speranza che i giovani possano trarre dalla “cultura” la giusta spinta per una loro crescita improntata alla legalità, al rispetto degli altri e dei beni della collettività, e non già utilizzare i simboli di quella cultura come sedi su cui convogliare la noia e le proprie frustrazioni.