Guardia di Finanza, lavoro nero ed evasione fiscale: il bilancio del 2013


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Per la Guardia di finanza di Lecce è tempo di bilanci sull’attività economico-finanziaria svolta nel 2013 sul territorio. Migliaia le verifiche (più di 9mila in tutta la Puglia) grazie alle quali i militari hanno segnalato all’Agenzia delle entrate per il recupero a tassazione, basi imponibili ai fini delle imposte dirette per circa 378 milioni, ed ai fini Iva per altri 30 milioni di euro, sul territorio di Lecce e provincia.

Oltre 4.400 sono stati i controlli in materia di scontrini ricevute fiscali, che hanno portato all’accertamento di oltre 2.500 irregolarità. Nel dettaglio, la percentuale media, a livello provinciale, delle mancate emissioni nel settore degli scontrini fiscali è stata pari al 55%. Le infrazioni nel comparto delle ricevute fiscali, pari a 353 su 527 controlli, si sono attestate su una media provinicale nell’ordine del 67%.

Il contrasto all’economia sommersa ha portato all’individuazione di 117 evasori totali e 23 paratotali, nei confronti dei quali sono stati proposti all’Agenzia delle Entrate, per il recupero a tassazione, 318 milioni di euro di basi imponibili ai fini delle Imposte Dirette e 8 milioni di euro ai fini IVA. I soggetti denunciati all’Autorità Giudiziaria per reati fiscalisocietari e fallimentari sono stati 162, di cui 2 in stato di arresto.

Su base regionale, sono stati effettuati oltre 2.400 controlli su  beni mobili ed immobili ed è stato accertato che ben 2.750 immobili, sebbene accatastati nelle categorie di tipo “rurale” presentavano le caratteristiche tipiche delle dimore “di lusso”. Il servizio  ha permesso di segnalare circa 3.000 soggetti (di cui 96 denunciati) per violazioni alla normativa edilizia, con conseguente recupero a tassazione di oltre 1,3 milioni di euro, nonché di sottoporre a sequestro 165 immobili abusivamente realizzati.

Una citazione particolare merita il servizio di pubblica utilità “117”, che nel 2013 ha ricevuto 467 segnalazioni. Tra queste, si è confermato il significativo aumento delle segnalazioni non più anonime (oltre il 70% sul totale). Anche il livello “qualitativo” delle chiamate è stato superiore, in termini di dettagli riferiti: in materia di mancato rilascio dello scontrino o della ricevuta fiscale, di irregolarità in materia di disciplina dei prezzi, di tentativi di truffe commerciali, senza tralasciare le richieste di soccorso o di assistenza.