I lavori di restauro ‘insospettiscono’ i vicini ed un palazzo nel cuore di Lecce finisce sotto sequestro


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I palazzi e le dimore storiche, più o meno antichi ed importanti, rappresentano un valore aggiunto per un territorio. Spesso abbandonati, sono un vero e proprio ‘colpo d’occhio’ a cui è difficile sottrarsi passeggiando tra i vicoli, le strade e le piazze di una città. Nonostante l’incuria e la desolazione ne abbia anche ‘stravolto’ l’aspetto originale, continuano comunque ad avere un certo fascino. Fortunatamente, da un po’ di tempo a questa parte la ‘sensibilità’ sembra essere cambiata e non sono pochi i lavori di recupero, restauro e valorizzazione di questi edifici che fanno gola soprattutto agli ‘stranieri’ che hanno capitali e voglia di investirli e rendono più bella l’immagine di un luogo.
 
Dare una nuova luce a questi edifici è un conto, farlo senza alcuna autorizzazione però è un altro.  È accaduto a Lecce, dove un palazzotto del ‘700 di due piani, incastonato nei vicoli del centro storico a due passi da Porta San Biagio, è stato sottoposto a sequestro preventivo dalla Sezione di Polizia Edilizia e dal Nucleo di Vigilanza Edilizia del Settore Pianificazione e Sviluppo del Territorio.
 
I controlli sono scattati dopo alcune segnalazioni del vicinato ‘insospettito’ dai lavori che, da qualche settimana, si stavano svolgendo all’interno dell’edificio di pregio storico-architettonico. Così la Polizia Locale e gli ispettori di vigilanza hanno voluto vederci chiaro. La conferma è arrivata di lì a poco: nell’edificio erano in corso lavori di restauro e risanamento, con diversa distribuzione degli spazi interni ed interventi sui muri portanti, finalizzati al frazionamento dell’immobile, che risultava proposto dal p.r.g. a vincolo di tutela, in due distinte unità immobiliari.
 
Il tutto in assoluta assenza di titoli autorizzativi legittimanti e, naturalmente, del preventivo nulla-osta della Soprintendenza dei Beni Architettonici.