Quando questa mattina il sole è tornato a splendere sulla “Serra del Mito”, lo scenario dinanzi al quale si sono ritrovati residenti e turisti era di quelli che, generalmente, ci si augura di vedere solo in tv. Purtroppo, invece, ad andare in fumo questa volta è stata proprio la riserva naturalistica che si estende ai piedi della Torre del Sasso che, con i suoi 116 metri sul livello del mare, è fra le più alte di tutto il Salento.
Una vasta area della macchia mediterranea che si staglia fra i comuni di Tricase ed Andrano, infatti, è stata ieri distrutta da un rogo che ha tenuto impegnati i vigili del fuoco durante tutta la notte, ennesimo di una lunga serie che non sembra avere fine e che, nell’arco di pochi giorni, ha già ridotto in cenere diversi ettari del nostro territorio.
I primi testimoni dell’accaduto hanno riferito di focolai avvistati già nel tardo pomeriggio, intorno alle 19:00, ma la maggior parte di essi stenta a credere nella natura spontanea dell’episodio, soprattutto in ragione delle recenti piogge che, quantomeno, avevano inumidito il terreno e rinfrescato l’aria dopo l’afa torrida di quest’ultima settimana di luglio.
Ad ogni modo, non è ancora possibile stabilire se si sia trattato di autocombustione o se la responsabilità sia attribuibile alla mano dell’uomo, sta però di fatto che le fiamme continuano a non dare tregua alla penisola salentina e, nelle ultime ore, numerose sono state le segnalazioni di incendi come quello nei pressi di Poggiardo che, a causa della scarsa visibilità provocata da miasmi e fuliggine, ha indotto il blocco della Ss 275 per Maglie e, non ultimi, quelli localizzati all’altezza di Vernole e Melpignano.
Sic stantibus rebus, qualora il trend non dovesse cambiare, quella del 2017 sarà ricordata come una delle estati più roventi in tutto il Salento, se non per le alte temperature, sicuramente per la triste scia di fuoco che continua a distruggerne il verde.
Luca Nigro