Un’auto in fiamme e tante domande. Forse per qualche tensione a livello sportivo o per qualche risentimento personale, è stata questa la sorte toccata all’auto di proprietà dell’allenatore della squadra giovanile U.S. Lecce. Al termine delle indagini, però, a distanza di un anno, sono in due ad essere stati deferiti in stato di libertà, incastrati dalle telecamere.
I fatti risalgono alla mattinata del 28 ottobre del 2018. Doveva essere una giornata come tante altre per l’allenatore ma così non è stato. Verso le ore 10:20 circa, a Cavallino, all’interno dell’area parcheggi dei campetti sportivi “Kick Off”, la Volkswagen di proprietà del tecnico giallorosso ha improvvisamente preso fuoco.
Sul posto sono subito intervenuti i Vigili del fuoco a domare le fiamme che hanno danneggiato la parte anteriore dell’auto. Per fortuna, nessuna tragedia è stata sfiorata: nessun ferito e il danno è stato coperto dall’assicurazione.
Sono, dunque, subito partite le indagini sull’accaduto. Già in un primo momento si sospettava l’origine dolosa dell’incendio. Ed in effetti era proprio così. A conclusione delle indagini, infatti, G.F. un 41enne, ed A. C., un 24enne, entrambi residenti a Cavallino, sono stati individuati.
Ad in castrare i due, sono state le telecamere. I filmati non hanno lasciato margine di interpretazione ai carabinieri della stazione di Cavallino che hanno deferito entrambi in stato di libertà. I due hanno appiccato l’incendio grazie all’utilizzo di tavolette ‘accendifuoco’.
Il perchè del folle gesto
E già si parla di una eventuale ritorsione sulle scelte ‘tecniche’ dell’allora mister giallorosso. Voci tutte da confermare collegano l’incendio all’esclusione di qualche ragazzino dalla formazione titolare. Saranno gli inquirenti a chiarire tutto già nelle prossime ore.