Un incendio presumibilmente doloso, quello avvenuto a Squinzano nella notte tra sabato e domenica.
Le auto di due parenti di Antonio Pierri, collaboratore di giustizia, sono state date alle fiamme alle ore 3:00 circa.
Le due vetture, parcheggiate per strada, si trovavano a poca distanza l’una dall’altra. Indagano i carabinieri della compagnia di Campi Salentina e della tenenza di Squinzano. In particolare, bisognerà stabilire se vi sia un collegamento tra l’incendio e la decisione dell’uomo di collaborare con la giustizia, risalente al 2015. Infatti, quattro anni fa, fu incendiata l’auto della madre di Pierri.
Il curriculum criminale del 33enne di Squinzano è di tutto rispetto.Venne arrestato nel corso dell’operazione “Paco”. Successivamente vi fu il maxi processo Vortice-Deja Vu e Pierri venne condannato, tenendo però conto del suo status di collaboratore.
Questi, infatti, nel corso degli anni, rivelò i retroscena sulla Scu del Nord Salento. In particolare, permise di squarciare un velo su una lunga serie di rapine e di episodi di usura, ma anche sugli affari della criminalità organizzata nel settore della droga.