Incendio a ridosso della riserva Le Cesine, si stringe il cerchio intorno al responsabile


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L’ipotesi che sta prendendo piede in queste ultime ore è quella colposa. Gli inquirenti, per una serie di circostanze, stanno abbandonando la pista dolosa per dare le risposte al maxi incendio che ha distrutto la zona a ridosso della riserva naturale Le Cesine.

C’è il massimo riserbo intorno all’inchiesta condotta dal Procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone e dal sostituto procuratore Maria Consolata Moschettini. Il fascicolo, infatti, è per incendio colposo a carico di ignoti.

Sul posto, nella desolazione lasciata dalle fiamme, a sud dell’oasi protetta, i carabinieri della Forestale stanno procedendo con l’ascolto dei testimoni e con i sopralluoghi. Non si esclude che a dare man forte agli inquirenti possano essere anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza che sono installate nella zona protetta.

L’unica certezza, al momento, è il punto di innesco che è stato individuato senza alcun dubbio nel canneto accanto a Strada Bianca, non lontano dagli stabilimenti balneari che sorgono sulla costa.

Così come abbiamo avuto già modo di raccontare, la zona da cui sono partite le fiamme è difficile da raggiungere. Inevitabili i dubbi nella mente degli operatori delle Forze dell’ordine prima, della Magistratura poi.

E’ soltanto questione di ore, pare. Si attendono risvolti, mentre la Regione è al lavoro per pianificare gli interventi di recupero della zona distrutta dalle fiamme.