Inchiesta “Buste Pulite” su mazzette per le protesi. L’indagine coinvolge anche medici e imprenditori 

In queste ore, oltre al blitz effettuato presso l’ufficio protesi, i finanzieri hanno svolto altre perquisizioni in vari uffici, per evitare il rischio di inquinamento delle prove.

Si allarga l’inchiesta “Buste Pulite”, che ha già portato all’arresto di due persone, e ci sono altri indagati.

In queste ore, oltre la blitz della Gdf presso l’Ufficio Protesi della Asl di Lecce, i finanzieri hanno effettuato altre perquisizioni in vari uffici, per evitare il rischio di inquinamento delle prove. Infatti, l’inchiesta coordinata dal pm di turno Roberta Licci vedrebbe il coinvolgimento anche di alcuni imprenditori. I loro nomi sono stati già iscritti nel registro degli indagati. La loro identità è top secret e vige il massimo riserbo.

Al vaglio della Procura anche la posizione di alcuni “camici bianchi” in relazione alla prescrizione di determinati dispostivi medici.

Nel primo pomeriggio di lunedì, gli uomini della Guardia di Finanza di Lecce hanno effettuato un blitz presso l’Ufficio Protesi della Asl di Lecce, nell’ex “Vito Fazzi” di piazzetta Bottazzi.

Sono finiti in manette e condotti in carcere: Carmen Genovasi, 46 anni, responsabile amministrativa dell’ufficio Assistenza Protesica e Giuseppe Bruno, 57enne residente a Galatina, dipendente nel settore commerciale di un’azienda locale specializzata nella produzione di protesi.

Sono stati colti in flagranza di reato durante la consegna di una busta contenente 850 euro in contanti, in cambio di prescrizioni già autorizzate da portare, successivamente, all’incasso all’Asl di Lecce. Ai due è stata contestata la corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, la turbata libertà del procedimento di scelta del contraente da parte della Pubblica Amministrazione ed il falso ideologico in atto pubblico.

Giuseppe Bruno e Carmen Genovasi sono difesi rispettivamente dagli avvocati Carlo Caracuta e Simona Ciardo e potranno fornire la propria versione dei fatti, durante l’udienza di convalida dell’arresto che si svolgerà domattina, dinanzi al gip Giovanni Gallo.

Le indagini già avviate da tempo, hanno permesso di portare alla luce un sistema illecito votato alla commissione di reati contro la Pubblica Amministrazione. In particolare ai danni dell’Azienda Sanitaria Locale leccese, perpetrati mediante l’affinamento di un rapporto corruttivo tra un funzionario dell’Ente e alcuni imprenditori attivi nel settore del commercio di ausili protesici sia ortopedici che audiometrici, basato sullo scambio di denaro contante e altre regalie. Tali anomalie sono state segnalate dalla stessa Asl e riferite in un comunicato stampa.

Nello specifico, secondo l’accusa, il funzionario assegnava direttamente le pratiche ai singoli imprenditori, di fatto ignorando il diritto di scelta del paziente, garantendo ai privati un vantaggio patrimoniale illecito ai danni dell’Ente di “Via Miglietta”, spesso costretto a fornire ausili protesici pagandoli più del dovuto, ovvero a fornire ausili non realmente adeguati alle necessità del paziente.