Inchiesta Case Popolari: terminato l’interrogatorio richiesto dall’ex Sindaco Perrone


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Dopo la memoria difensiva, presentata nelle scorse ore presso gli uffici della Gdf, Paolo Perrone è comparso, nella giornata di ieri, dinanzi ai pubblici ministeri Massimiliano Carducci e a Roberta Licci.

Come specificato nel documento, Perrone ha negato di avere abusato del proprio potere in qualità di ex Sindaco di Lecce. Ha fornito la propria versione dei fatti e negato ogni addebito durante l’ascolto, avvenuto al terzo piano della Procura e durato circa 1 ora e mezzo.

La richiesta d’interrogatorio era stata avanzata dai suoi legali, gli avvocati Andrea Sambati e Pasquale Corleto, a seguito dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari notificato a 48 persone.

Nei prossimi giorni la Procura, sulla scorta delle dichiarazioni rese da Perrone, stabilirà se chiedere il rinvio a giudizio oppure l’archiviazione del procedimento, come invocato dalla difesa.

Le accuse

L’ex Sindaco Perrone risponde dell’accusa di abuso d’ufficio in concorso con Attlio Monosi, all’epoca dei fatti Assessore all’edilizia residenziale, Pasquale Gorgoni, coordinatore dell’Ufficio patrimonio e Paolo Rollo (Dirigente dell’ufficio casa).

Sono due gli episodi contestati dalla Procura, tra il 2013 ed il 2015, e riguardano l’assegnazione arbitraria di una casa, confiscata alla mafia, ad abitanti del quartiere Stadio. Infatti, Perrone in qualità di “primo cittadino” avrebbe avallato la pratica procurando un ingiusto vantaggio patrimoniale e sottraendo l’immobile alla graduatoria ordinaria.