Vino adulterato, inchiesta Ghost Wine. 60 imputati finiscono sotto processo

Al termine dell’udienza preliminare, tenutasi presso l’aula bunker di Borgo San Nicola, il gup Giulia Proto ha rinviato a giudizio noti imprenditori vinicoli, funzionari e autotrasportatori.

Sotto processo in sessanta, in relazione alla maxi inchiesta Ghost Wine sul presunto vino adulterato ma venduto per biologico, anche grazie al coinvolgimento di note aziende nazionali.

Al termine dell’udienza preliminare, tenutasi presso l’aula bunker di Borgo San Nicola, il gup Giulia Proto ha rinviato a giudizio noti imprenditori vinicoli, funzionari e autotrasportatori. Si tratta di : Rocco Antonio Chetta di Lequile;  Antonello Calò di Copertino; Giuseppe Caragnulo di San Donaci; Vincenzo Laera di Mesagne; Antonio Domenico Barletta di Lecce, Luigi Ricco di San Ferdinando di Puglia; Pietro Calò; Giovanni Luca Calò e Cristina Calò, tutti di Copertino; Simone Caragnulo di San Donaci; Antonio Ilario De Pirro, di Nardò; Fabio De Pirro di Collemeto.

E poi, Tommaso Vantaggio di Racale; Luigi Ricco di San Ferdinando di Puglia; Vincenzo Morrone di Cesa; Santo Aimone e Giovanni Aimone di San’Antimo; Vincenzo Bevilacqua di Capaccio Paestum; Rosario Aurigemma di Pontecaiano Faiano; Giuseppe De Bari di Molfetta; Nicola Suglia di Noicattaro; Giovanni Tornese di Copertino; Stefano Troncone di Veglie; Antonio Caragnulo di San Donaci; Salvatore Mazzotta di Trepuzzi; Renato D’Auria di Ortona; Cosimo Campanella di San Pietro Vernotico; Dario Bardi di Cellino San Marco; Oronzo Pezzuto di Surbo; Antonio De Iaco di Felline; Michele Brattoli di Trinitapoli; Francesco Libertini di Merine; Roberta Elisabetta Trande di Lequile; Simone Nestola di Copertino; Giacomina Tavani di Lizzanello; Marta Abbracciavento di Lecce; Francesco Ciotola di Cutrofiano; Antonio D’Oro di Bonito; Giuseppe Dell’Aversana di Orta di Atella; Marinella Carcagna di Lecce; Alessandro Botter di Jesolo; Arnaldo Botter, di San Donà di Piave; Salvatore Ditta di Campobello di Mazara; Dolores Grassi di Lequile; Rosa Penza di Barletta; Pasquale Casto di Cerignola; Antonio Bruno di San Ferdinando di Puglia; Cataldo Lobascio, di Corato, Daniela Gravili, di Cellino San Marco, (omonima della nota sommelier di Roma e salentina d’adozione) .

E ancora, sono finite sotto processo varie aziende vinicole, sia locali che nazionali: Agrisalento srl. di Copertino; Enosystem Srl sempre a Copertino; Megale Hellas srl di San Pietro Vernotico e C.C.I.B. Food Industry con sede a Roma; Società Agricola Chora, s.s. di San Donaci; C.C.I.B. Food Industry, con sede a Roma; C.I.B. Food Industry con sede sempre a Roma; Bevande concentrati succhi e zuccheri srl, in liquidazione con sede a Roma; G.C. 1916 Srl con sede a Lequile; Gestione partecipazioni societarie srl, con sede a Roma e P.S.G. partecipazioni societarie gestite con sede sempre a Roma.

La prima udienza del processo si terrà il 2 novembre 2022 dinanzi ai giudici della prima sezione collegiale. Gli imputati rispondono, a vario titolo dei reati di: associazione a delinquere, corruzione, falsità ideologica, frode nell’esercizio del commercio.

Si sono già costituiti parte civile: il Ministero delle Politiche Agricole e la Camera di Commercio di Lecce e Taranto. E poi, il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena e numerose associazioni di consumatori.

Invece, l’azienda Casa Vinicola Botter Carlo, s.p.a. con sede in Fossalta di Piave ha patteggiato la pena, attraverso un maxi risarcimento.

E’ stata prosciolta da ogni accusa, Susanna Calò di Copertino, difesa dall’avvocato Francesco Vergine

Le indagini sono state condotte dai Carabinieri del Nas che l’11 luglio del 2019 arrestarono 11 persone e sequestrarono quattro aziende salentine.

Il collegio difensivo

Gli imputati sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati: Riccardo Giannuzzi, Francesco Vergine, Amilcare Tana, Massimo e Riccardo Manfreda, Francesca Conte, Luigi Rella e Ubaldo Macrì.



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