Operazione Hydruntiade. Finiscono sotto processo i fratelli Cariddi, dopo l’udienza preliminare

Esce di scena, invece, l’ex senatore ed assessore regionale Salvatore Ruggeri, per lui disposto il proscioglimento, insieme ad altri imputati.

Finiscono sotto processo i fratelli Cariddi, dopo l’operazione investigativa Hydruntiade che ha provocato un terremoto giudiziario ad Otranto.

Nel pomeriggio di oggi, al termine dell’udienza preliminare, presso l’aula bunker di Borgo San Nicola, il gup Alessandra Sermarini ha rinviato a giudizio: Pierpaolo Cariddi, 56, ex sindaco di Otranto e il fratello Luciano, 55 anni, anch’egli ex “primo cittadino”  fino al 2017, che sono stati prosciolti solo per alcuni capi d’accusa. Il giudice ha accolto l’istanza dei pubblici ministeri Elsa Valeria Mignone e Giorgia Villa, anche per altri imputati.

Il processo si aprirà il 6 dicembre dinanzi ai giudici della seconda sezione collegiale. Gli imputati potranno difendersi dalle accuse nel corso del dibattimento.

Sono finiti sotto processo, tra gli altri, oltre ai due ex sindaci, anche Giuseppe Tondo, 60 anni, di Otranto ed Emanuele Maggiulli, 57 anni, di Muro Leccese, ex dirigenti del comune idruntino e gli imprenditori: Salvatore Giannetta, 64 anni, di Minervino di Lecce; Raffaele De Santis detto Mimmo, 77 anni, di Otranto; Luigi Bleve, 61 anni, di Otranto; Roberto De Santis, 64 anni, di Maglie e Luigi De Santis, 33 anni, di Maglie.

Invece, il giudice ha disposto il proscioglimento da ogni accusa per una decina di persone, tra cui l’ex senatore e assessore regionale Salvatore Ruggeri, 73 anni, di Muro Leccese che esce di scena da questo procedimento penale, in merito ad un reato di contravvenzione edilizia per la realizzazione di una serie di parcheggi. Non solo, poiché, altre persone sono state prosciolte dalle accuse di tentata truffa e vari episodi di abuso d’ufficio, frode in processo penale e depistaggio e falso ideologico. Salvatore Ruggeri è difeso dagli avvocati  Salvatore Corrado e Giuseppe Fornari.

I fratelli Pierpaolo e Luciano Cariddi sono assistiti dagli avvocati Gianluca D’Oria, Alessandro Dello Russo, Michele Laforgia, Viola Messa. Per entrambi vige, per il momento, il divieto di dimora a Otranto, in merito al quale era stata concessa una deroga, con la possibilità di votare alle ultime elezioni amministrative. In una scorsa udienza, i legali dei due ex sindaci hanno depositato uno scritto che contiene le dichiarazioni spontanee dei propri assistiti, i quali  si difendono dalle accuse, affermando, tra le altre cose: «Ribadiamo, con forza, di non aver mai commesso alcun illecito e di avere sempre agito nel rispetto della legge e nell’interesse dei cittadini».

Invece, il giudice ha disposto il proscioglimento, accogliendo la richiesta della Procura, per Salvatore Ruggeri, 73enne, di Muro Leccese che esce di scena dal procedimento penale, come altri imputati.

Gli altri imputati, tra cui quelli prosciolti, sono difesi dagli avvocati: Luigi Covella, Luigi, Arcangelo e Alberto Corvaglia, Roberto Eustachio Sisto, Pietro e Antonio Quinto, Antonio Costantini, Sergio Schito, Silvio Verri, Luigi e Roberto Rella, Rocco Vincenti, Amilcare Tana, Corrado Sammarruco, Donato Mellone, Stefano De Francesco, Carlo Viva, Francesco Romano, Davide Ciriolo, Francesca Coppi, Giovanni Montagna, Maurizio My, Giovanni Bellisario, Antonio Micolani, Antonio Cerfeda, Luigi Sindaco, Luca Laterza, Luca Bruni, Pietro Viola, Vincenzo Di Gioia, Giuseppe Negro, Vito Nicola De Pietro, Flavia Casciaro, Iuri Chironi, Roberto Ricchiuto.

Il Comune di Otranto, la Regione Puglia e la Provincia di Lecce, si sono già costituite parte civile, assistite rispettivamente dagli avvocati Domenico Attanasi, Daniela Limongelli e Maria Amato.

Sempre nella giornata di oggi, è stata accolta la richiesta di patteggiamento a 1 anno e 8 mesi (con il beneficio della pena sospesa) per Fernando Paiano, 47enne di Otranto, presentata dagli avvocati Ubaldo Macrì e Francesco Bruni.

Ricordiamo che nel settembre scorso, sono stati eseguiti ben 10 arresti, dopo l’ordinanza del gip Cinzia Vergine.

Durante le indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Lecce e della Guardia di Finanza di Otranto, sarebbe emerso un “sistema Cariddi” per il rilascio di autorizzazioni attraverso concessioni comunali artefatte, in cambio del sostegno elettorale da parte di imprenditori. E tale sistema sarebbe stato portato avanti da Luciano Cariddi, insieme a Pierpaolo, con cui vi era un’intercambiabilità di ruoli. E quest’ultimo sostituiva spesso il fratello negli incontri elettorali organizzati per le elezioni politiche del 2018 (Luciano Cariddi era candidato al Senato). Tali appuntamenti venivano organizzati dagli imprenditori “amici”, che avrebbero garantito anche il supporto economico alla campagna elettorale. Ed a tal proposito l’ingegnere Pierpaolo Cariddi, ritiene la Procura, si impegnava a soddisfare i loro interessi e riceveva incarichi di progettazione, che solo apparentemente venivano attribuiti ai suoi collaboratori.