“Sesso&Favori”, l’avvocato patteggia e chiude il suo conto con la giustizia


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Patteggia due anni e otto mesi l’avvocatessa finita al centro della bufera che si è abbattuta sul Palazzo di Giustizia di Lecce, dopo l’inchiesta della Procura di Potenza che ha coinvolto il pubblico ministero Emilio Arnesano.

La 32enne era accusata di essersi ‘concessa’ al magistrato in cambio di favori e aiuti. Nel corso degli interrogatori sia con il Gip Amerigo Palma che aveva usato parole durissime per ‘descriverla’ nell’ordinanza di custodia cautelare (“Per la donna è normale fare carriera in questo modo”), sia con il pm Veronica Calcagno, l’avvocatessa ha sempre respinto l’accusa di “corruzione in atti giudiziari” che gli era contestata, in concorso con il pm Arnesano.

La donna ha ammesso soltanto l’abuso d’ufficio per l’aiuto chiesto al magistrato in favore dell’amica affinché le desse una mano per superare l’esame di abilitazione alla professione forense.

L’avvocatessa, che non sosterrà alcun processo e ritiene anzi di essere stata sottoposta in questi mesi ad una gogna mediatica, ha scelto il patteggiamento per chiudere il suo conto con la giustizia da persona libera. La pena concordata dall’avvocato Stefano Prontera è stata ritenuta congrua considerato anche lo spirito di collaborazione dimostrato dalla sua assistita sin dalle prime fasi dell’indagine.