Il geometra che non aveva detto una parola al colloquio e che, grazie ad una serie di stratagemmi, è riuscito a conquistare un posto al Consorzio di bonifica Ugento li Foggi. La figlia dell’amico (un noto imprenditore) che, in cambio di “regali” come pesce pregiato e champagne, ha ottenuto il rinnovo del contratto per cinque anni. Il caso del “sesso in cambio del posto fisso”, della 37enne che si è concessa pur di ottenere un lavoro che non fosse precario. Le pressioni per assumere in Provincia una donna con cui aveva una relazione.
Dopo lo scandalo sollevato dall’inchiesta della Guardia di Finanza che ha svelato i retroscena dello ‘spregiudicato sistema criminale’, come lo ha definito il Gip nelle 338 pagine di ordinanza, messo in piedi grazie alla scaltra regia di Totò Ruggeri, i riflettori restano ancora accesi per ricostruire tutti gli intrecci tra politica e sanità. In attesa che tutto venga chiarito, l’ ex assessore regionale, finito ai domiciliari, fa i conti con i giudizi di chi è contento che una verità “nota a tutti” sia finalmente venuta a galla.
I commenti sui social sono tutti dello stesso tenore: chi sbaglia deve pagare, ma a Muro leccese, città di origine del politico dell’Udc c’è chi ha deciso di non sbilanciarsi, di non cadere nell’errore di non dividere il Totò politico che probabilmente (ci penserà la giustizia a stabilirlo) qualche sbaglio lo ha fatto, dal Totò uomo, persona considerata da sempre per bene.
Non tutti sono d’accordo con i dettagli intimi emersi dalle intercettazioni, con lo sbattere in prima pagina i retroscena della indagini, con il commentare in pubblica piazza le conversazioni private. «Non bisogna dimenticare quante persone Totò ha aiutato come imprenditore» si legge in un commento. «Quanti sacrifici ha fatto per la sua Muro e quante persone portano a casa il pane grazie a lui» si legge in un altro. Insomma, il paese è diviso tra chi è convinto che quanto emerso sia solo la punta dell’iceberg e che altri particolari saranno resi noti e chi, invece, è convinto che si tratti tutto di un “malinteso”.
La verità sta sempre nel mezzo.