C’è la chiusura della delicata inchiesta sullo studente di 16 anni (all’epoca dei fatti), accusato di avere telefonato al padre per invitarlo a recarsi a scuola per picchiare un docente che lo aveva rimproverato.
L’avviso di conclusione delle indagini preliminari è a firma del Procuratore capo Simona Filoni del Tribunale per i minorenni.
L’indagato risponde delle accuse di minacce a pubblico ufficiale con l’aggravante prevista per i reati commessi contro un docente nell’esercizio delle sue funzioni e anche di oltraggio a pubblico ufficiale ed è difeso dall’avvocato Giorgio Caroli.
Il padre del giovane è accusato delle stesse ipotesi di reato, in concorso con il figlio, ma la sua posizione è al vaglio della Procura ordinaria.
I fatti si sarebbero verificati 17 dicembre dell’anno scorso, all’interno di un Istituto Superiore di Casarano.
In base all’ipotesi accusatoria, quel giorno, il ragazzo venne ripetutamente invitato dal docente, alla presenza dei compagni, a rispettare le regole della scuola. Inoltre, il prof, ritiene l’accusa, lo avvertì del fatto che il suo comportamento avrebbe potuto determinare la convocazione di un consiglio di classe straordinario e l’adozione di gravi sanzioni.
Il ragazzo avrebbe reagito, minacciando l’insegnante per costringerlo a non procedere con il provvedimento disciplinare e urlando: “Adesso chiamo mio padre e ti faccio spaccare la faccia!”. Ed in effetti, avrebbe contattato telefonicamente il genitore, invitandolo a raggiungere la scuola per picchiare il prof, sempre alla presenza dei propri compagni di classe.
Giunto a scuola, dopo circa un quarto d’ora, il padre dello studente, avrebbe, a sua volta, offeso e minacciato il professore mentre il figlio, dopo essersi arbitrariamente allontanato dalla classe, avrebbe incitato il genitore a picchiare il docente. Non solo, il 16enne lo avrebbe insultato e strattonato, tanto che l’insegnante, temendo per la propria incolumità, si sarebbe rifugiato in un bagno della scuola riuscendo poi a chiedere aiuto al numero di emergenza 112.
Sempre in base all’accusa, padre e figlio, avrebbero rivolto gli insulti al professore, in presenza di un altro docente e di altri studenti.