A causa di un persistente dolore toracico si rivolge al pronto soccorso, ma viene poi dimesso. Scopre un mese dopo di avere un infarto in corso e scatta la denuncia.
La vicenda è riportata nella denuncia presentata da un 50enne di Aradeo, assistito dall’avvocato Francesco Vergine. In base a quanto riportato nella querela, l’uomo, in data 11 aprile 2022, si recava presso il Pronto Soccorso di Galatina, in quanto lamentava da giorni un forte dolore toracico. A seguito della visita generale e dei vari accertamenti gli veniva negato il ricovero, per una carenza di posti, dovuta all’emergenza sanitaria in corso. Il medico di turno, tuttavia, prescriveva la visita cardiologica ambulatoriale, all’esito della quale emergevano delle problematiche, che rendevano necessaria un’osservazione clinica con dosaggio della troponina e un follow-up ECG.
Trascorsi 15 giorni dall’episodio, e persistendo il dolore toracico, il 50enne si recava al Pronto Soccorso di Lecce, intorno alle ore 8.00. Ma veniva sottoposto alla visita generale alle ore 21.30, dopo più di 12 ore. Non solo, poiché in base a quanto riferisce il denunciante, si trovava di fronte ad un generale noncuranza e superficialità. Veniva dunque esclusa l’origine cardiologica del dolore ed il 50enne veniva dimesso.
In data 3 maggio, l’uomo effettuava la TAC in una struttura privata, ma, ancor prima di ricevere il risultato dell’esame, si recava nuovamente presso il Pronto Soccorso di Galatina, a causa dell’intensificarsi del dolore. Ed il 4 maggio, a quasi un mese di distanza dalla comparsa della sintomatologia, veniva disposto il ricovero presso l’Ospedale di Galatina. Lo stesso giomo, veniva rilevato un incremento del valore della troponina, che induceva il medico di turno a disporre l’urgente trasferimento presso una clinica privata, dove si accertava, a seguito di coronarografia, un infarto in corso, causato da un’occlusione delle coronarie.
Ed il paziente veniva sottoposto d’urgenza ad intervento chirurgico, fortunatamente andato a buon fine, e poi dimesso il 6 maggio.
Nella denuncia viene evidenziata la presunta condotta negligente e imprudente del personale sanitario del Pronto Soccorso dell’Ospedale Vito Fazzi di Lecce, che, si legge nella denuncia: “ha impedito un pronto e corretto inquadramento diagnostico, aggravando la prognosi dello scrivente”. Difatti, continua la querela: “se fosse stato disposto il ricovero, al fine di approfondire l’imprescindibile indagine diagnostica, del tutto omessa, e se, conseguentemente, si fosse accertata l’occlusione alle coronarie, si sarebbe potuto intervenire chirurgicamente, prevenendo l’infarto, che, nel caso di specie, solo fortunatamente non ha avuto esito mortale”.
Ora sarà la magistratura a verificare eventuali negligenze da parte del personale sanitario del Vito Fazzi che ha avuto in cura il paziente.
