Terremoto in città, interdittiva antimafia a Sgm per una ‘presenza ingombrante’. Quinto: “Pronti a impugnare il provvedimento”


Condividi su

Terremoto per la Sgm, raggiunta nelle scorse ore da una interdittiva antimafia. Una sorta di reazione a catena per la partecipata che, nel capoluogo barocco, si occupa di trasporti pubblici e della gestione dei parcheggi e delle soste a pagamento. Già, perché il provvedimento firmato dal Predetto di Lecce, Maria Teresa Cucinotta è scattato per la presenza nella compagine societaria della Igeco che, a sua volta, è stata colpita dalla stessa informativa decisa dalla Prefettura di Roma ad autunno dello scorso anno per presunti legami con personaggi di spicco della Sacra Corona Unita. Il colosso dell’imprenditoria italiana e pugliese, che si occupa di strade, porti, impianti, e gestisce il servizio rifiuti, è un’azionista della Società in house del Comune di Lecce che, con il suo 51%, ha la maggioranza.

Il provvedimento ricostruisce la “storia” della Igeco, delle sue vicissitudini e dei provvedimenti giudiziari che hanno inciso sulla sua attività imprenditoriale. La sua presenza “ingombrante” nella compagine societaria della SGM avrebbe spinto il Prefetto del capoluogo salentino a colpire anche la partecipata. Immediata la reazione del Consiglio di Amministrazione della Società che ha dato incarico all’Avvocato Pietro Quinto di impugnare il provvedimento, “frutto di un erroneo presupposto in fatto ed in diritto”.

Nel provvedimento prefettizio, infatti, si legge che: “l’Amministratore Delegato della SGM è Ilaria Ricchiuto”, figlia di Tommaso, dominus di fatto della Igeco Costruzioni S.p.A.

Tale circostanza – come dichiara Quinto – non risponde alla realtà fattuale. A gennaio, Ilaria Ricchiuto ha fatto un passo indietro e rimesso l’incarico di delegato al Consiglio di Amministrazione che gestisce direttamente la Società in virtù dei poteri statutari. Sicché la rappresentanza della SGM compete al Presidente del Consiglio di amministrazione, rag. Cosimo Frasca.

V’è di più. La Ricchiuto ha anche rassegnato le dimissioni da componente del Consiglio di Amministrazione della Società. “È quindi fuori da qualsivoglia attività di gestione e non può incidere in alcun modo sulla vita della SGM” si legge nella nota a firma di Quinto.

“Anche nell’assemblea la quota azionaria della Igeco è minoritaria atteso che la maggioranza del 51% appartiene al Comune di Lecce, che, quale Ente pubblico garantisce di per sé la trasparenza e la legittimità dell’azione amministrativa”.

Per questi motivi, si legge nella deliberazione votata all’unanimità ed alla presenza dei revisori dei conti con la quale il Consiglio di Amministrazione ha conferito il mandato all’Avv. Pietro Quinto per l’impugnativa giurisdizionale, l’interdittiva emessa dal Prefetto di Lecce è fondata su un’errata valutazione circa la cd. “presenza ingombrante” nell’apparato societario della Igeco e quindi sulla possibilità concreta che questa società possa in qualche modo influenzare in senso negativo in relazione ai servizi di interesse pubblico gestiti dalla SGM.

Ovviamente la notizia ha avuto un grande riverbero sulla campagna elettorale e non sono mancate le dichiarazioni dei candidati a sindaco. Molte le puntualizzazioni, tanti gli scaricabarile. Leggiamo.

Carlo Salvemini: ‘Non è un giudizio sulla governance’

Già durante la mia amministrazione, dopo il provvedimento disposto nei confronti della Igeco Costruzioni, chiedemmo alla Prefettura di Roma istruzioni sulle iniziative da intraprendere in relazione alla nostra partecipata.
La decisione della Prefettura di Lecce di disporre anche nei confronti di SGM il pericolo di infiltrazione mafiosa fa esclusivo riferimento al ruolo di Igeco Costruzioni, socia al 40%. Per effetto di questa decisione l’amministrazione comunale sarà chiamata ad accelerare le proprie decisioni sulla gestione della mobilità urbana, la cui scadenza naturale – prevista alla fine del 2020 – è incompatibile con queste misura straordinaria e contingente. La nuova amministrazione dovrà affrontare questo tema con priorità assoluta.’

Adriana Poli Bortone: ‘Grosse le responsabilità di Perrone e di Salvemini’

‘Sono anni che contesto il pullulare delle strisce blu che da un lato rimpinguano il bilancio di Sgm dall’altro invadono vie anche strette impedendo il passaggio del mezzo pubblico consentendo di fatto l’ingresso di migliaia di auto in città a scapito della tutela ambientale e dell’efficacia ed efficienza del servizio pubblico. Così come da anni chiedo chi e perché ha eliminato i mini bus elettrici gratuiti acquistati sotto la mia amministrazione. Come può Salvemini ignorare l’interdittiva prodotta dal Prefetto di Roma nell’ ottobre 2018 ed applicata solo oggi per intervento del commissario e del segretario generale? Un’interdittiva che aveva prodotto i suoi effetti già per l’affidamento dei lavori della darsena di San Cataldo. C’è insomma tutto un decennio (2010 2018) da esaminare con molta, molta attenzione per comprendere bene passaggi ed evoluzioni di un servizio pubblico mai nato.’

Arturo Baglivo: ‘Responsabilità politiche di Poli e Perrone’

‘Quanto accaduto a Sgm era prevedibile da ottobre, da quando la Igeco fu interessata, anch’essa, da un’interdittiva antimafia che provocò il blocco della gara per i lavori alla darsena di San Cataldo. Su quest’epilogo ci sono più responsabilità politiche. In primis, Sgm è nata con un evidente conflitto d’interessi tra chi gestisce la mobilità e chi gestisce l’area sosta. La primogenitura della partecipata è di Adriana Poli Bortone, che inoltre riempì improvvisamente Lecce di strisce blu. Oggi si tende a dimenticare con facilità chi fu l’artefice di quella nascita e di altri disastri e che adesso si ripresenta alla città sperando in un’amnesia collettiva. Come non si può tacere sulla gestione decennale della partecipata da parte delle amministrazioni Perrone, che in sostanza si ripresentano per nulla rinnovate a sostegno di Erio Congedo”.

Saverio Congedo: ‘Temo per le ripercussioni sul piano occupazionale’

‘Ho scritto al Commissario Sodano, e per conoscenza al Prefetto Cucinotta, per chiedere un incontro allo scopo di approfondire tutti gli aspetti legati alla vicenda della SGM. Una questione che, in ogni caso, finirà per riguardare chiunque dovesse insediarsi come nuovo sindaco. Ho chiesto di incontrarlo perché sono principalmente due le forti preoccupazioni che nutro. La prima riguarda il rischio di limitazione di un servizio vitale per la città, come quello del trasporto pubblico. La seconda, non per importanza, riguarda invece le eventuali ripercussioni sul piano occupazionale. Sono certo che il Commissario saprà fornire rassicurazioni in merito ad entrambe le questioni, a me e alla città’.