Summit interistituzionale quello tenutosi stamattina presso la Procura della Repubblica del capoluogo salentino. Magistratura e Forze dell’Ordine riunite per organizzare mezzi e tecniche con cui si scandaglierà la parte Sud Occidentale del territorio salentino, al fine di recuperare eventuali rifiuti pericolosi interrati. Giovedì prossimo l’ultima riunione, poi via con le ricerche.
Comincia a muoversi qualcosa riguardo alla paventata emergenza rifiuti tossici in Salento dopo le dichiarazioni del pentito Carmine Schiavone.
Questa mattina, in Procura, c’è stata una riunione a cui hanno preso parte Guardia di Finanza (Finanzieri del Gico e del Reparto Aeronavale di Bari), Nucleo Operativo ecologico di Lecce (c.d. Noe), Corpo Forestale dello Stato, il procuratore capo dott. Cataldo Motta, il procuratore aggiunto Ennio Cillo e i sostituti Elsa Valeria Mignone e Antonio Negro. Insomma, tutti i componenti del pool che sta indagando sull’eventuale presenza di interramenti nel sottosuolo in alcune zone della provincia leccese, quali, ad esempio, Supersano, Gallipoli, Ugento, Casarano e Cutrofiano. O comunque, la zona che riguarda il Sud Salento occidentale, indicata in passato, da alcuni membri vicini alla Sacra Corona Unita, come probabile luogo di tombamento degli scarti pericolosi.
Dichiarazioni che però sono state sempre considerate poco attendibili, pertanto si esclude qualsiasi altro interrogatorio. Non è detto, però, che altre aree – specie quelle un tempo interessate alle discariche dove si smaltiva ogni tipo di materiale possibile – non vengano interessate dalle ricerche. A tal proposito, durante il summit, hanno avuto modo di emergere mezzi e tecniche che verranno utilizzati al fine di far saltare fuori possibili brutte sorprese. Lo scorse novembre venne aperta un’inchiesta a carico di ignoti e la conseguente ipotesi di reato inerente il traffico di rifiuti pericolosi. Ad ogni modo, giovedì prossimo verrà eseguito un’ulteriore incontro organizzativo, propedeutico alla ricerche vere e proprie.