Era già stato arrestato, ma un 54enne – R.A. queste le sue iniziali – ha continuato a pedinare, cercare e soffocare la ex moglie, nonostante sulla sua testa pendesse un divieto di avvicinamento emesso dal Tribunale di Lecce. L’incubo per la donna è finito nel pomeriggio di ieri, quando è stata ‘costretta’ a chiamare ancora una volta il 113 per chiedere aiuto. ‘Mi perseguita’ ha riferito la malcapitata agli uomini in divisa.
Due volanti della Questura hanno raggiunto la strada indicata nella telefonata, a pochi passi dal centro, e lì hanno trovato l’uomo, parcheggiato davanti al cancello di ingresso dell’abitazione della compagna. Maldestramente, il 54enne ha provato ad allontanarsi all’arrivo dei poliziotti, ma il suo tentativo è stato vano. Una volta fermato, infatti, è stato accompagnato negli uffici di Viale Otranto per ‘ascoltare’ la sua versione dei fatti e ricostruire quanto accaduto.
Il racconto della donna, durante la denuncia, è stato dettagliato: la poveretta, infatti, ha confermato che il marito – probabilmente perché non ha mai accettato la fine della loro relazione – le ha imposto la sua presenza in tutti i modi, causandole un forte stato di ansia. Comportamenti ‘oppressivi’ diventati sempre più frequenti dopo la scarcerazione dell’uomo, avvenuta il 15 dicembre, che l’hanno spinta a modificare le sue abitudini, ‘attenzioni’ non volute che hanno condizionato la vita sociale della malcapitata.
Al termine degli accertamenti, su disposizione del Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica di Lecce, per R.A. (su cui come detto pendeva un divieto di avvicinamento alla ex moglie, misura applicata in sostituzione degli arresti domiciliari ai quali l’uomo era stato sottoposto il 5 dicembre) si sono aperte le porte della casa circondariale, dove si trova ora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.