Scuole chiuse in Puglia, la ministra Azzolina contro Emiliano: “il problema è la sanità”


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La scelta di chiudere le scuole in Puglia è stata “necessaria” secondo il Governatore Michele Emiliano e l’assessore alla Sanità Pierluigi Lopalco che, numeri alla mano, hanno motivato la scelta che loro stessi hanno definito impopolare con l’aumento del numero contagi. I casi contati tra studenti, docenti e personale scolastici, i trasporti pubblici disorganizzati e un sistema sanitario impreparato a gestire questi numeri hanno spinto la Regione a sospendere le lezioni in classe sino al 24 novembre a favore della didattica a distanza.

Non è d’accordo la ministra dell’istruzione Lucia Azzolina che sui social ha invitato Emiliano a riaprire le scuole. «La Regione Puglia ha sospeso le attività didattiche in presenza definendo ‘impressionant’ il numero dei contagi. Eppure, secondo quanto ci ha comunicato, si tratta di 417 studenti risultati positivi (su una popolazione studentesca di 562 mila). La stessa Regione ha poi ammesso che il problema in realtà non è la diffusione del virus all’interno delle scuole ma l’organizzazione del lavoro della Sanità regionale. Si riaprano al più presto le scuole, evitando conseguenze gravi, presenti e future, per gli studenti e per le famiglie» si legge.

«Pensare di risolvere il problema chiudendo le scuole è una mera illusione. Perché i ragazzi escono, anzi usciranno di più e rischieranno di contagiarsi. A scuola, invece, non solo ci sono misure di sicurezza, ma anche protocolli che permettono controllo e tracciamento. Sono sommersa in queste ore – ha dichiarato la Ministra –  da messaggi di sconforto, delusione e amarezza. La comunità scolastica pugliese nei mesi scorsi ha lavorato tantissimo, per preparare le scuole alla riapertura. Dimostrando spirito di sacrificio e responsabilità. La stessa che oggi è richiesta a tutti gli attori istituzionali per non togliere alle bambine e ai bambini momenti di socialità, studio, impegno e crescita. La scuola non è “un problema” come qualcuno ha scritto. La scuola è futuro e speranza».

Il punto, come spiegato dal professor Lopalco sono i Dipartimenti di Prevenzione che stanno facendo un lavoro incredibile.  È una catena: uno studente positivo significa docenti, compagni di classe e famiglie in isolamento in attesa del tampone e il numero di persone da ‘sorvegliare’ diventa difficile da gestire. Ci sono i pediatri costretti ad accontentare tutte le richieste di certificati medici di bambini che devono tornare a scuola anche dopo un semplice raffreddore. «Abbiamo folle di genitori in fila per un pezzo di carta – ha dichiarato Lopalco – n on possiamo permetterci che così tanti medici restino fermi per firmare certificati».

«Scellerata» così la ministra Teresa Bellanova parlando a 24Mattino su Radio 24 ha definito la decisione. «La chiusura della scuola è un disastro enorme e dovrebbe far tremare le vene ai polsi. Credo che il Governo debba impugnare queste delibere, la scuola non si può chiudere sapendo che non è la fonte della diffusione del Covid: bisogna affrontare il problema dei trasporti» ha dichiarato la ministra dell’Agricoltura.