La famiglia del giovane allievo ufficiale di coperta Matteo Muci, bloccato da mesi su di una nave in Senegal, si è rivolta alla Farnesina ed all’Ambasciata di Dakar.
I contatti, attraverso gli avvocati Francesco Cazzato e Paola Zuccalà, sono oramai giornalieri e si fa largo la speranza di riportare a breve a casa, il 20enne di Leverano.
Il giovane era stato ingaggiato dalla Grimaldi per un tirocinio. E nel mese di dicembre era partito da Napoli alla volta di Dakar per unirsi all’equipaggio. A bordo della nave, però, erano stati scoperti 800 chili di cocaina e successivamente ne vennero rinvenuti altri 200 chili. Naturalmente, è stata prontamente informata l’autorità locale competente. Per questioni di sicurezza, però sono stati sequestrati i passaporti dei membri dell’equipaggio-compreso quello di Muci (estraneo alla vicenda) – che si trovano tuttora dunque bloccati a Dakar in attesa di poter riabbracciare i propri cari.
Intanto, all’Appello alle autorità italiane, lanciato dalla famiglia del giovane leveranese, si è unita la Regione Puglia.
