Insospettiti dai movimenti strani, pensano di stanare una banda di ladri e trovano una «farmacia» di sostanze vietate. In cinque nei guai

Scoperto un box dove erano stipate migliaia di sostanze anabolizzanti e dopanti del valore di più di un milione di euro sul mercato mero. Secondo gli investigatori si tratta di uno dei maggiori sequestri di queste sostanze vietate portati a termine in Italia.

Presenze sospette, movimenti strani, un via-vai di persone “insolito” su via Marconi hanno messo la pulce nell’orecchio dei Carabinieri della stazione di Corigliano d’Otranto, intenzionati a capire cosa stava succedendo in quella stradina a pochi passi dal centro storico. In un paese di poco meno di sei mila anime, dove tutti conoscono tutti, è facile notare volti “stranieri”, facce che non sono del posto.

Per questo, gli uomini capitanati dal maresciallo maggiore Paolo Poveromo hanno organizzato un blitz, convinti di stanare dei ladruncoli che avevano preso di mira le abitazioni del piccolo comune della grecìa salentina. Dei “topi d’appartamento” non c’era traccia, ma i sospetti dei militari non erano del tutto infondati.

Qualcosa non quadrava, tant’è che durante il controllo è stato scoperto un box – uno dei tanti nella palazzina – dove erano state ammassate tremila fiale e cinquecentomila pasticche di sostanze anabolizzanti e dopanti, ovviamente ‘vietate’ in Italia.

Il valore delle confezioni trovatesi aggira, sul mercato nero, intorno al milione di euro. Una dimostrazione di come gli amanti del fisico scolpito siano ancora disposti a tutto pur di migliorare aspetto e prestazioni, noncuranti del fatto che il “fai da te” sia pericoloso per la salute.

Gli arresti

Al termine dell’operazione, talmente inusuale da conquistare un primato in Puglia, ma anche in Italia cinque persone sono finite nei guai: due in carcere e tre ai domiciliari.

I primi a cadere nelle mani dei Carabinieri sono stati Luigi Sfragara, 31enne di Galatina e Valeria Chirilli, 24enne di Cursi. Entrambi volti sconosciuti alle forze dell’ordine. In un secondo momento è toccato a Stefano Nunziato 33enne di Melissano, Alessia Esposito 29enne di Gallipoli (incensurata) e Daniele Morello, 32enne di Alezio.

Dovranno rispondere, a vario titolo, di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, distribuzione di specialità medicinali ad azione anabolizzante vietate nella pratica sportiva, ricettazione, importazione illegale di farmaci dall’estero e anche esercizio abusivo della professione di farmacista.

Già, perché quella scoperta quasi per caso è una vera e propria farmacia illegale anzi, una «farmacopèa internazionale» come l’ha definita nel corso della conferenza stampa il comandante della compagnia di Maglie, Giorgio Antonielli nel senso antico di “arte di preparare i farmaci”.

Nel garage anonimo trasformato in «hotspot» c’era di tutto, tanto che è stato necessario il fondamentale aiuto dei colleghi del Nas di Lecce guidati dal luogotenente Giuseppe Pezzullo, per catalogare i farmaci: quasi tutti senza l’Autorizzazione all’immissione in commercio (AIC), ma anche legali, come quelli prescritti ai pazienti oncologici per la cura dei tumori e dei carcinomi mammari. Alcuni erano anche mal conservati: in diverse fiale sono state trovate delle larve di mosca.

C’era il Nandrolone, uno steroide anabolizzante considerato a tutti gli effetti una droga.  E tanto basta per metterlo alla berlina. A renderlo ancor più pericoloso a livello fisico, ma soprattutto psichico è il fatto che crea dipendenza, come la cocaina.

C’era la Ketamina, un vecchio farmaco anestetico che dovrebbe essere utilizzato solo in ambito veterinario. Dovrebbe, perché ha conquistato un posto di rilievo nella lista delle sostanze di abuso per le sue proprietà allucinogene. C’era anche l’efedrina, che si è pericolosamente affermata come prodotto dimagrante. Una lista infinita che comprende farmaci ormonali, quelli normalmente utilizzati per le terapie tumorali o le compresse per il trattamento delle disfunzioni erettili.

L’intuizione e la scoperta

Come detto, i Carabinieri della stazione di Corigliano erano impegnati in un’indagine contro una banda che sta compiendo una serie di furti in zona, nata dopo aver notato dei movimenti strani vicino alla palazzina, tra l’altro una delle poche in paese. Quando hanno visto due persone al loro sconosciute, essendo un comune piccolo, hanno deciso di entrare in azione per un controllo. Si trattava di Sfragara e Chirilli, arrestati in flagranza di reato. Nell’auto utilizzata dai due per raggiungere il ‘deposito’ sono spuntati fuori 4.250 euro in contanti.

A quel punto, è scattala la perquisizione nel box che ha permesso di scoprire le sostanze vietate, provenienti da ogni angolo del mondo: Moldavia, Cina, India, Francia, Germania, Stati Uniti, Turchia e via discorrendo. Difficile anche per gli uomini in divisa fare un elenco dei medicinali proibiti, sono stati trovati anche dei solventi e tutto il materiale necessario per il confezionamento delle dosi e per la loro spedizione. Particolare, non di poco conto. Il sospetto, infatti, è che non sia un semplice magazzino, ma una vera e propria centrale operativa.

Come se non bastasse, sono spuntati fuori anche alcuni documenti di identità intestati a cittadini stranieri sui quali sono in corso accertamenti, schede telefoniche e carte di credito prepagate.

Una volta effettuata la scoperta, il servizio di osservazione non si è fermato. Appostarsi nei pressi del box si è rivelata un’intuizione determinante, ancora una volta, per arrestare, sempre in flagranza Esposito, Morello e Nunziato che nascondeva in casa 65mila euro in contanti, oltre a varie sostanze, sempre illegali.

Morello e Nunziato sono stati accompagnati presso la casa circondariale di Lecce mentre gli altri tre sono stati sottoposti al regime degli arresti domiciliari.

È solo l’inizio

La stima cauta di un farmacista appositamente interpellato e del personale del Nas ha valutato le sostanze finora sequestrate e catalogate in 900.000 (novecentomila) euro circa.

Si tratta solo della punta dell’iceberg che ora le indagini, tutt’altro che concluse, proveranno a far riemergere.

«Si tratta della prima operazione di questo tipo in Puglia, una delle poche in Italia. La scoperta delle sostanze illegali – ha dichiarato in conferenza stampa il colonnello Giampaolo Zanchi, comandante del Comando provinciale di Lecce – apre molte strade che dovranno essere approfondite». Una delle prime domande a cui toccherà rispondere è a chi appartenga il box. Non è escluso che il proprietario possa essere all’oscuro di tutto o ignorare quello che accadeva al suo interno.

Domattina dovrebbe tenersi l’udienza di convalida degli arresti. Gli indagati sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Giuseppe Presicce e Ilenia Toma.