Medico accusato di aver trasmesso il covid ad un anziano paziente. Il giudice dispone l’archiviazione

Il gup Laura Liguori, al termine dell’udienza camerale, ha rigettato l’opposizione presentata dalla difesa di un 79enne di Uggiano La Chiesa.

Si conclude con larchiviazione, l’inchiesta penale nei confronti del cardiologo accusato di avere effettuato visite, nonostante fosse positivo al Covid 19 e di aver contagiato un paziente. Il gup Laura Liguori, al termine dell’udienza camerale, ha difatti rigettato l’opposizione presentata dalla difesa di un 79enne di Uggiano La Chiesa. Ed ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dal sostituto procuratore Maria Vallefuoco che sosteneva nell’istanza: “non vi è alcuna prova che il contagio del paziente sia dipeso dal medico.” Il cardiologo, originario di un paese della Grecìa Salentina, assistito dallavvocato Luigi Corvaglia, era inizialmente indagato per lipotesi di reato di epidemia colposa. Il giudice nel decreto di archiviazione sostiene che: “non vi è nesso di causalità tra la malattia contratta dall’opponente e quanto accaduto all’interno dello studio professionale, né detta prova può essere in alcun modo acquisita, anche in considerazione delle note caratteristiche del Covid-19 di elevata contagiosità, come tale suscettibile di essere contratto in diversi ambienti”.

Inoltre, sostiene il gip: “quanto ai sintomi manifestati dal medico vi è la sola parola dell’opponente, nel caso di specie non sufficiente per sostenere l’accusa in dibattimento”.

La denuncia

Le indagini hanno preso il via dalla denuncia, presentata nei mesi scorsi in Procura, dagli avvocati Rita Ciccarese e Francesco Calcagnile. Nellesposto veniva ricostruita la vicenda del 79enne di Uggiano La Chiesa. Lanziano signore si sottoponeva ad una visita cardiologica presso lo studio del medico, nel pomeriggio del 16 luglio 2020 e vi si recava assieme alla figlia. Entrambi indossavano le mascherine ffp2 per tutta la durata della visita, così come il medico. Questultimo però, a detta dei denuncianti, non prendeva gli altri necessari accorgimenti tesi a prevenire la diffusione del virus, poiché non indossava i guanti né si preoccupava di igienizzare le mani prima di dare inizio al controllo. Soprattutto, presentava i sintomi evidenti di un forte raffreddore e ammetteva testualmente di “non godere di un ottimo stato di salute”. La sera del 22 luglio, la figlia del paziente riceveva una chiamata da parte dellASL di Lecce con cui le veniva comunicato che il cardiologo, recatosi in ospedale a causa di sintomi respiratori e febbre, era risultato positivo al tampone del Covid-19. Il 28 luglio veniva comunicata anche la positività del 79enne al virus. Lepisodio era finito allattenzione dellOrdine dei Medici di Lecce ed in seguito il “camice bianco” è stato assolto in sede disciplinare dal suo Consiglio dell’Ordine.

Ora, come detto, si è chiusa anche l’inchiesta penale, dopo l’archiviazione disposta dal giudice.



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