Arriva l’assoluzione per un medico accusato di essersi rifiutato di eseguire un esame diagnostico ad un paziente affetto da Hiv.
Nella giornata di oggi, i giudici della seconda sezione collegiale (presidente Pietro Baffa, a latere Luca Scuzzarella e Roberta Maggio), al termine del processo con rito ordinario, hanno assolto l’imputato con formula piena, “perché il fatto non sussiste”.
Il pm Alessandro Prontera, al termine della requisitoria aveva chiesto l’assoluzione, poiché secondo la pubblica accusa, mancava il requisito dell’atto urgente ed il medico aveva agito esercitando una discrezionalità tecnica.
Anche il difensore dell’imputato, l’avvocato Simone Viva, a conclusione della propria arringa difensiva, aveva invocato l’assoluzione.
Il medico rispondeva dell’accusa di omissione di atti d’ufficio. Il paziente si era costituito parte civile con l’avvocato Fabrizio Rainò.
Le indagini
Le indagini hanno preso il via dalla denuncia del paziente, presentata presso la locale stazione dei carabinieri.
I fatti contestati si sarebbero verificati nel giugno del 2021 (in piena emergenza Covid-19) in una struttura sanitaria privata convenzionata della provincia di Lecce.
Lo pneumologo, nello specifico, era inizialmente accusato, sulla base della querela, di non aver voluto effettuare l’esame con la suddetta motivazione: “Spirometria non eseguita per mancata documentazione sulla negatività sierologica non potendo sanificare lo spirometro”. Il paziente, che all’epoca dei fatti era in carico alla Divisione Malattie Infettive dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce perché positivo al virus Hiv, aveva richiesto la spirometria perché camminando accusava una respirazione alterata dopo appena pochi minuti.
E sempre secondo l’accusa, il rifiuto non trovava giustificazione alcuna dal momento che nella struttura sanitaria era utilizzato uno spirometro con boccaglio monouso, che veniva cestinato al termine di ogni esame. Inoltre, la turbina inserita nello spirometro, che non era monouso, veniva sanificata di volta in volta.
In seguito alle indagini, il medico venne rinviato a giudizio dal gup Maria Francesca Mariano, al termine dell’udienza preliminare.
Nel corso del dibattimento sono stati ascoltati i testi di accusa, difesa e parte civile.
Ed al termine del processo, come detto, è caduta l’accusa nei confronti del medico, il quale è stato assolto.