
Un Dirigente Medico dell’ospedale di Gallipoli finisce sotto processo, poiché accusato di avere “coperto” le ripetute assenze e i ritardi dall’ospedale di un coordinatore tecnico.
R.S.M., 37enne di Lecce è stata rinviata a giudizio dal gup Simona Panzera, al termine dell’udienza preliminare. L’imputata dovrà presentarsi il 26 maggio, dinanzi al giudice monocratico Fabrizio Malagnino, per l’inizio del processo. È assistita dall’avvocato Tommaso Stefanizzo e potrà dimostrare la propria estraneità alle accuse durante il dibattimento.
Invece, in una scorsa udienza, F. R., 59enne di Nardò, coordinatore dei tecnici sanitari presso l’ospedale di Gallipoli, ha già patteggiato ad 1 anno e 11 mesi di reclusione e 600 euro di multa, con sospensione della pena e non menzione della condanna.
Inoltre, l’Asl si è già costituta parte civile attraverso l’avvocato Alfredo Cacciapaglia.
L’inchiesta
Le indagini sono state condotte dai carabinieri del Nas e coordinate dal pm Maria Consolata Moschettini. Dagli accertamenti investigativi sarebbero emerse una serie di assenze e ritardi sospetti (circa una ventina) da parte del tecnico, in servizio presso l’Ospedale di Gallipoli, nel periodo compreso tra il 18 gennaio ed il 10 aprile del 2018. Il danno quantificato nelle casse dell’Asl sarebbe risultato di circa 1350 euro.
Le immagini video acquisite dai militari immortalavano altre persone, tra cui la suddetta dottoressa finita sotto processo, mentre “timbravano il cartellino” al posto suo. Dunque, sia in uscita che in entrata, in corrispondenza degli orari documentati dalle schede di rilevazione delle presenze.