“Un vicino di casa ha aggredito mio marito con un coltello”: questo il contenuto della telefonata giunta ai 113 nella tarda serata di ieri. Una volande della Polizia ha, immediatamente, raggiunto una palazzina di viale della Repubblica, dove sarebbe scoppiata la violenta lite. Quando gli agenti hanno bussato alla porta dell’appartamento della signora che aveva lanciato l’allarme, l’hanno trovata sotto shock. Una volta calmata, gli uomini in divisa hanno invitato la donna a chiamare il marito per farlo rientrare a casa, dove avrebbe potuto spiegare cosa fosse successo. Pochi minuti dopo, la vittima si è presentata davanti ai poliziotti.
L’uomo – visibilmente spaventato dall’accaduto – ha raccontato agli operatori che il vicino di casa, un 58enne leccese che abita al piano superiore, lo aveva atteso nel porticato dello stabile, lamentando un credito di 120 euro, relativo ad un vecchio debito. Per rendere la richiesta ancor più perentoria, l’ha condita con minacce di morte che ha urlato contro il malcapitato stringendo un coltello in mano. A quel punto, terrorizzato il poveretto ha cercato di nascondersi tra le macchine parcheggiate e una volta al sicuro ha urlato con tutte le sue forze per attirare l’attenzione dei passanti, che sono prontamente intervenuti per verificare cosa stesse succedendo. È stato un coraggioso ‘testimone’ a sfilare il coltello dalle mani del 58enne, mentre un altro è stato violentemente spintonato contro un muro.
Il motivo della accesa lite risalirebbe ad un paio di mesi fa, quando la vittima aveva ricevuto dall’amministrazione comunale un’intimazione a lasciare l’abitazione, occupata abusivamente nel 2012. Per poter rientrare in una fantomatica sanatoria, l’aggressore aveva chiesto una dichiarazione al coinquilino nella quale si evidenziava il fatto che gli fornisse abusivamente corrente elettrica dal 2011. Al rifiuto di fornire tale assurda asserzione, il vicino di casa aveva iniziato a minacciarlo in continuazione, fino all’episodio del coltello. Non era la prima volta, insomma. I comportamenti provocatori si sono susseguiti nel tempo, anche alla presenza della figlia minore.
Alla fine, il coltello con una lama lunga circa 10 cm, è stato sequestrato e il 58enne, al termine degli accertamenti, è stato indagato in stato di libertà pe lesioni aggravate e porto d’arma da taglio.