“Lascia stare Noemi” e Lucio lo minaccia con un coltello: nuovo processo per il giovane di Montesardo

Domattina, invece, il 19enne di Montesardo dovrà presentarsi per il processo relativo alla calunnia nei confronti di un meccanico di Patù.

Avrebbe minacciato con un coltello un conoscente, pochi giorni prima dell’omicidio di Noemi Durini.

Lucio Marzo dovrà ora affrontare un nuovo processo. In mattinata, il gup Aristodemo Ingusci del Tribunale dei Minori ha accolto l’istanza di rito abbreviato, avanzata dal suo difensore, l’avvocato Luigi Rella.

L’udienza è stata aggiornata a maggio. Il giovane di Montesardo risponde del reato di minaccia aggravata e porto d’armi od oggetti atti ad offendere.

I fatti si sarebbero verificati nell’agosto del 2017, poco prima dell’omicidio della ragazza di Specchia, nel periodo in cui, comunque, il rapporto con Lucio si era già deteriorato. Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Anna Carbonara, il ragazzo all’epoca dei fatti 17enne, avrebbe minacciato un conoscente 34enne, nei pressi di un bar di Montesardo.

Lucio gli avrebbe, infatti, puntato un coltello all’altezza dell’addome, lambendolo, poiché questi gli avrebbe detto, ma senza alzare i toni, di “lasciare stare Noemi”. Per fortuna, la situazione non sarebbe degenerata, ma la vittima dell’aggressione sporse denuncia (dopo l’omicidio della studentessa di Specchia).

Lucio Marzo era presente oggi in aula all’udienza preliminare, ma non ha rilasciato dichiarazioni.

La persona offesa è assistita dall’avvocato Francesco Martinese.

L’altro processo

Domattina, invece, egli dovrà presentarsi presso il Tribunale di viale De Pietro per un altro processo. È prevista difatti la discussione e la sentenza di un altro abbreviato, ovvero quello riguardante le missive scritte dal carcere minorile di Quartucciu, in cui Lucio accusava un meccanico di Patù dell’omicidio di Noemi Durini.

Nelle lettere veniva additato come il vero colpevole dell’uccisione della studentessa di Specchia.

In una precedente udienza Nicolì, attraverso l’avvocato Luca Puce, ha presentato l’istanza di costituzione di parte civile, dinanzi al gup Carlo Cazzella, invocando in risarcimento per 100mila euro. Il 19enne di Montesardo risponde del reato di calunnia aggravata.

Il pm Donatina Buffelli aveva anche aperto un’inchiesta, iscrivendo Fausto Nicolì nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario. Un atto dovuto, per effettuare i necessari accertamenti investigativi che hanno dato esito negativo.

Successivamente, la Procura ha chiesto l’archiviazione del procedimento, anche per l’infamante accusa di prostituzione minorile.

Invece, come sappiamo, si è già concluso il processo a carico di Lucio Marzo, per l’omicidio di Noemi Durini. Il 18enne di Montesardo è stato condannato a 18 anni ed 8 mesi, al termine del rito abbreviato, celebratosi presso il Tribunale dei Minori.



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