Non potrà più avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla ex convivente, una 36enne originaria di un paese del capo di Leuca che, stanca delle continue minacce e maltrattamenti subiti, ha deciso di raccontare tutto alle forze dell’ordine. La denuncia-querela della donna ha permesso di portare alla luce l’ennesima storia di violenza che fortunatamente si è conclusa, questa mattina, quando gli agenti hanno proceduto all’esecuzione di un’ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale di Lecce, la dott.ssa Panzera. Destinatario un 55enne, volto già noto per alcuni precedenti per lesioni personali, ingiurie, minacce e danneggiamento; nonché per vilipendio della Repubblica, delle Istituzioni costituzionali e delle forze dell’arma.
Le accuse sono pesantissime. Il 55enne è accusato di aver maltrattato la compagna ogni volta che tentava di interrompere la convivenza. E anche quando ci riusciva, seppur per brevi periodi, la situazione non cambiava di una virgola. Le percosse, anche per futili motivi, le ingiurie, le minacce di morte erano all’ordine del giorno. ‘Se non torni a vivere con me ti incendio la casa, ti decapito’ le diceva per convincerla con il suo carattere violento a restare insieme. Le aveva addirittura impedito di andare a trovare i famigliari, o di uscire con le amiche. Oltre alle sofferenze, fisiche e morali, questo atteggiamento le aveva inculcato talmente tanto terrore che la donna ogni volta si vedeva costretta a riprendere la convivenza temendo per la incolumità propria e dei familiari. Senza contare gli attacchi di panico, come certificato dalla documentazione medica.
La 36enne, ormai in preda all’ansia e alla paura, aveva persino tentato di cambiare le proprie abitudini di vita. Niente, il 55enne se non poteva colpirla personalmente, se la prendeva con le persone a lei vicine. Una volta ha persino allagato l’abitazione, di proprietà del fratello, dove aveva convissuto, rompendo finestre, lampioni e portoncino. E poi gli agguati, i messaggi e le chiamate continue, le visite di giorno e di notte, a casa o sul luogo di lavoro, i pugni sul volto che le avevano provocato numerose lesioni.
Stessa storia anche nei confronti del nuovo compagno della vittima.
Concordando con la richiesta del Pubblico Ministero, il G.I.P. del Tribunale di Lecce, ha quindi emesso l’ordinanza.
Come detto, all’uomo è stato imposto il divieto di avvicinarsi, per almeno 200 metri, ai posti frequentati dalla 36enne, che sia il luogo di lavoro o all’abitazione della donna o della sua famiglia di origine. Inoltre non potrà comunicare con la ex o i suoi parenti attraverso qualsiasi mezzo. Ogni trasgressione della misura coercitiva imposta potrà essere sanzionata con la sostituzione con altra misura più severa.