Durato diversi mesi l’incubo di un'impiegata presso l’Ospedale "Vito Fazzi" di Lecce. Lei, infermiera professionale, quarantenne, presa di mira da una paziente in cura proprio nel locale Nosocomio. Stando a quanto comunicatoci dagli organi di Polizia, infatti, pare che la vittima di questa vicenda avrebbe ricevuto offese, insulti e minacce per non aver dato corso ad alcune pretese contrarie a prescrizione mediche. A quel punto, il personale della Polizia di Stato non ha potuto far altro che accogliere la denuncia dopo l’ennesimo episodio analogo. Così, a seguito delle indagini svolte e degli elementi raccolti, è avvenuto il deferimento alla locale Procura della Repubblica di Lecce con l'accusa – dalla quale ora dovrà difendersi – del reato di stalking.
In particolare, gli agenti raccontano che in un'occasione, la paziente stesse assumento un atteggiamento ostile nei confronti dell’infermiera. I frequenti incontri tra le due in reparto, vista la ciclicità delle cure a cui la paziente doveva sottoporsi, avevano determinato nell’infermiera un forte senso di disagio. Piuttosto normale, considerando una frequente esposizione a pesanti aggressioni verbali, ingiurie e dispetti. E ciò, a volte, anche in presenza di altri pazienti e di personale medico. Il protrarsi dell’ostilità ha pure costretto a richiedere un cambio degli orari di turno, onde evitare di incontrarla, fino ad ottenere dopo circa due mesi lo spostamento in altro reparto.
Nonostante le colleghe riferivano all’infermiera che la paziente continuasse a chiedere di lei – e a manifestare dissenso circa tale ultimo trasferimento in un reparto posto al piano superiore – sembrava che la soluzione ideale dell' evitare il contatto personale fosse giusta. Poi, ecco la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La paziente, probabilmente nervosa per un nuovo sistema di cura alla quale il personale infermieristico cercava di sottoporla, continuando a ritenere l’infermiera responsabile di quanto le stava accadendo, decide di raggiungerla al piano superiore manifestando il chiaro intento di aggredirla fisicamente.
Sia il personale infermieristico che quello medico sono intervenuti subito, scongiuravano qualsiasi gesto, ma l’infermiera per l’ansia a cui veniva sottoposta, è stata colta da malore con una prognosi di sette giorni. Da qui, l'invoto a sporgere formale denuncia.