È stata una bravata, ma la bottiglia incendiaria lanciata contro la Caserma dei Carabinieri di Neviano quando l’orologio aveva da poco segnato le 20.00 ha destato un po’ di preoccupazione per il clima che si vive nel comune salentino che, solo pochi giorni fa, aveva assistito al blitz degli uomini in divisa che si è concluso con l’arresto di 15 persone. Tra i nomi finiti sotto i riflettori c’era anche quello del ex sindaco Antonio Megha accusato di aver stretto un patto politico-mafioso con il clan Coluccia. In cambio di cinquanta voti avrebbe sganciato 3mila euro in contanti, assicurando un posto nell’impresa che si occupa della raccolta dei rifiuti ad uno dei figli del boss e offrendo la sua ‘disponibilità’ a curare gli affari del clan fuori dalla Regione. «Millanterie», come le ha definite l’ex assessore nell’interrogatorio di Garanzia con il Giudice per le indagini preliminari Sergio Tosi.
Un gesto grave che ha messo in moto le indagini per dare un volto agli autori. Il cerchio si è chiuso grazie ai filmati delle telecamere di video-sorveglianza che si affacciano sulla centrale via Roma. I filmati hanno ripreso due ragazzi che lanciavano la bottiglia e scappavano via. Ragazzi che non hanno alcun legame con i componenti della criminalità organizzata a cui è stata contestata l’accusa di associazione mafiosa.
L’ordigno rudimentale non ha causato danni. I due ragazzi, minorenni, sono finiti nei guai. Un 17enne è stato sottoposto a fermo. Un 14enne è stato invece denunciato a piede libero.
Le indagini sono condotte dalla Procura per i Minorenni.