Morte 48enne dopo il blitz antidroga. Al via gli accertamenti medico legali


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Al via l’autopsia per fare chiarezza sulle cause della morte del 48enne Stefano Urso, dopo il blitz antidroga dell’11 dicembre scorso, in un’abitazione in via Indipendenza a Presicce-Acquarica.

Questa mattina, c’è stato l’esame autoptico, eseguito dal medico legale Alberto Tortorella, dopo il conferimento dell’incarico da parte del pm Maria Vallefuoco, titolare dell’inchiesta. Un malore, rivelatosi fatale, avrebbe provocato l’arresto cardiaco del 48enne, che sarebbe dunque deceduto per cause naturali e non per morte violenta. Gli unici segni rinvenuti sul corpo sarebbero quelli delle manette ai polsi, che gli sono state tolte non appena l’uomo ha accusato un malore. Ad ogni modo, occorreranno ulteriori accertamenti, i cui risultati si conosceranno nei prossimi due mesi.

Ricordiamo che sono cinque in tutto le persone iscritte, come atto dovuto, nel registro degli indagati. Ci sono tre poliziotti, presenti al blitz, che rispondono dell’ipotesi di reato di omicidio preterintenzionale. Sono difesi dall’avvocato Antonio La Scala. E i due presunti pusher Antonio Viola, proprietario dell’immobile, e Alessia Potenza, entrambi del posto, finiti in arresto per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. I due indagati sono assistiti dagli avvocati Davide Botrugno e Viola Messa. I familiari della vittima, Stefano Urso, 48enne di Salve, sono assistiti dagli avvocati Luca Puce e David Alemanno. Va detto che i legali delle parti interessate all’inchiesta, hanno nominato i propri consulenti.

Non solo, il pm ha fissato per il 23 dicembre la data del conferimento dell’incarico al tecnico informatico Tania De Benedittis per analizzare il contenuto del telefono cellulare di Stefano Urso, al fine di ottenere elementi utili all’indagine. Anche in questo caso, le parti potranno nominare i propri consulenti.

L’11 dicembre scorso, alle 22.08 circa, i poliziotti, nell’ambito di un’attività investigativa, hanno fatto accesso nell’abitazione. In base a quanto ricostruito nel corso delle indagini, uno dei presenti, poi identificato in Stefano Urso, si sarebbe scagliato contro di loro con pugni e calci. Gli agenti sono riusciti ad ammanettarlo, ma Urso avrebbe perso i sensi. I poliziotti hanno sbloccato le manette e iniziato il massaggio cardiaco. Alle 22.13 è stato chiamato il 112 ed è arrivata un’auto medica che ha continuato le manovre di rianimazione. Durante i soccorsi, le persone presenti nella stanza si sarebbero rivolte con fare minaccioso agli agenti, sputando verso di loro.

Le attività di perquisizione hanno consentito di trovare 36 grammi di crack. All’esterno dell’abitazione è stato sequestrato un veicolo con segni d’arma da fuoco. In seguito, il gip Angelo Zizzari ha convalidato l’arresto e applicato la misura cautelare in carcere per entrambi.