Una storia di solitudine, di tristezza, di povertà. E’ la storia, quella che conosciamo, di Riccardo, detto Dino, e Veronica, i due clochard trovati morti in una casa fatiscente alla periferia della città, al termine di via Taranto.
Dopo l’allarme scattato a seguito della chiamata di un vicino che, insospettito dal forte odore che proveniva dall’interno della casupola, si è affacciato tra le stanze fatiscenti, intravedendo uno dei cadaveri, le operazioni delle Forze dell'ordine proseguono incessanti.
Come già sappiamo, sul posto sono intervenuti polizia, carabinieri, vigili del fuoco con il supporto delle unità cinofile e poi gli uomini della Scientidfica, oltre a numerosi agenti della Polizia municipale.
Da una prima ricostruzione, la donna sarebbe caduta per prima nella cisterna a seguito del crollo del solaio e, forse, il suo compagno, nel tentativo di aiutarla a tirarsi su, è precipitato nello stesso destino.
I corpi sono apparsi da subito in decomposizione anche a causa delle condizioni in cui si trovavano, totalmente immersi nell’acqua melmosa. Al fine di agevolare le operazioni, è stato addirittura necessario l'intervento di un autospurgo e, soltanto dopo che la cisterna è stata svuotata, i vigili hanno potuto portar su i due cadaveri. Intorno alle 15.30, infatti, i Vigili del Fuoco sono stati impegnati nelle operazioni di estrazione dei corpi, al fine di riporli nelle bare ed essere poi esaminati dal medico legale.
I due clochard erano noti a Lecce, anche a seguito di quanto accaduto l’anno scorso quando Dino e Veronica si erano accampati sotto una tenda davanti a porta Rudiae e da qui erano stati fatti sloggiare, per poi essere accompagnati temporaneamente presso l’ostello di San Cataldo. Ma il nuovo alloggio, pare non andasse bene ai due: lui parcheggiatore abusivo in piazza Tito Schipa, lei creatrice di bijoux che vendeva per le strade. San Cataldo era troppo lontano dal centro cittadino, nel quale, purtroppo, i due sfortunati senzatetto hanno trovato la morte.