Si conclude con l’assoluzione il processo a carico di quattro medici che erano finiti sul banco degli imputati, per la morte di una paziente ricoverata per forti dolori addominali e poi deceduta in ospedale dopo un mese e mezzo di ricovero.
Il giudice monocratico Annalisa De Benedictis ha assolto gli imputati con formula piena, perché il fatto non sussiste. Erano assistiti dagli avvocati Luigi e Roberto Rella, Luigi Corvaglia, Antonio Candido e Vito Molfetta. I familiari della vittima, una 68enne originaria di Castrignano de’ Greci, erano assistiti dall’avvocato Oronzo Carrozzini.
Le motivazioni della sentenza si conosceranno entro i prossimi 60 giorni.
I quattro medici in servizio all’epoca dei fatti, presso l’ospedale “Veris Delli Ponti” di Scorrano che avevano avuto in cura la paziente, rispondevano dell’ipotesi di reato di “responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario”.
L’inchiesta
Le indagini coordinate dal sostituto procuratore Maria Consolata Moschettini hanno preso il via dalla denuncia dei familiari della donna e si sono avvalse di una serie di consulenze tecniche. La 68enne originaria di Castrignano de’ Greci, venne ricoverata il 21 agosto del 2016, dopo essere giunta al pronto soccorso dell’ospedale “Veris Delli Ponti”, in preda a forti dolori addominali. La paziente rimase in cura presso il reparto di medicina generale per oltre un mese, dopo che le venne inizialmente diagnosticata un’infezione alle vie urinarie. Praticamente, fino al giorno del decesso avvenuto il 3 ottobre, a seguito per arresto cardiocircolatorio nel decorso post-operatorio di un intervento di resezione del sigma.
Nel corso delle indagini, sarebbero emerse una serie di condotte colpose, a carico dei medici Anzitutto, non vi sarebbe stato, fin dai primi due giorni del ricovero, un costante e puntuale monitoraggio ematochimico e strumentale ed in generale non stretto controllo della situazione addominale. In particolare, veniva evidenziato un ritardo diagnostico della presenza di una sepsi addominale latente, dovuto anche alla mancata esecuzione di un esame di tomografia computerizzata (eseguito soltanto il 16 settembre del 2016).
Successivamente, il gup Simona Panzera, al termine dell’udienza preliminare, ha rinviato a giudizio i quattro medici.
Le accuse, come detto, sono cadute al termine del processo, conclusosi nelle scorse ore, con l’assoluzione degli imputati.