Nardò demolita l’ex falegnameria rifugio dei braccianti extracomunitari


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Era un luogo di riparo per molti braccianti extracomunitari che nel corso della stagione estiva prestavano i loro servizi nelle campagne salentine. Ma ora è solo un cumulo di macerie. Questa mattina, infatti, un fabbricato denominato “Ex falegnameria” in contrada Arene Serrazze, a Nardò, è stato demolito.
 
Dunque sembrerebbe che la struttura – di proprietà di un 50enne di Leverano – veniva usata come “alloggio” da alcuni extracomunitari, che lo utilizzavano come rifugio tutte le volte che raggiungevano il comune neretino per la raccolta dei pomodori e delle angurie di stagione. Questa dell’abbattimento non è di certo una vicenda nuova. Già nel settembre 2001, infatti, il sindaco di Nardò Marcello Risi aveva emesso un’ordinanza al proprietario dell’edificio per sollecitarlo a demolire le opere realizzate abusivamente.
 
Nell’ottobre 2014, poi, l’Amministrazione Comunale ha disposto l’acquisizione gratuita al patrimonio del Comune di Nardò delle opere e dell’intera zona. Ma successivamente, un sopralluogo dei vigili urbani e dei tecnici comunali, ha dimostrato la grave pericolosità in cui versava l’immobile, e così si è impedito di “salvarlo”. Il sindaco Risi, non ricevendo dei riscontri, ha emesso una nuova ordinanza nel mese di luglio 2015. Anche questa, però, non ha trovato seguito.
 
L’anno scorso, inoltre, una tendopoli da 80 posti è stata realizzata dal Comune di Nardò e dalla cooperativa “Rinascita” per cercare una sistemazione per questi lavoratori. Con l’arrivo del 2016, però, si è presa la decisione di demolire definitivamente l’intero immobile. Tutto ciò ha comportato l’impegno di una spesa di circa 40mila euro per le lavorazioni e lo smaltimento dei rifiuti speciali.

'Abbiamo sicuramente evitato una strageha dichiarato il Primo Cittadino di Nardò, Marcello Risi – .L'accoglienza è veramente tale se mostra un volto umano e non offende la dignità dei lavoratori migranti. E soprattutto se protegge le loro vite. Ho, pertanto, disposto di avviare subito l'apertura del campo di accoglienza del Comune in anticipo rispetto agli anni scorsi.'
 
Questa mattina, dunque, sull’annosa vicenda è stata scritta un’altra pagina. Ma, certamente, non sarà l’ultima.