Spunta una nuova accusa nei confronti di Emilio Arnesano ed Ottavio Naracci, dopo la notifica del decreto di giudizio immediato. Il pm Veronica Calcagno contesta, infatti, ai due neo imputati il reato di corruzione per un altro episodio emerso durante le indagini.
Narracci avrebbe procurato alla figlia di un’amica di Arnesano (non indagata), che incontrava in due occasioni, un colloquio di lavoro in un rinomato locale del centro storico. Uno dei suddetti incontri sarebbe avvenuto alla presenza del magistrato. La donna è stata anche ascoltata dagli inquirenti nelle scorse settimane, come persona informata dei fatti, in sede di S.i.t . (sommarie informazioni testimoniali).
Secondo la Procura, infatti, Arnesano sarebbe stato protagonista di vari episodi di corruzione a favore di medici e dirigenti della Asl di Lecce, amici di Carlo Siciliano, tra cui Ottavio Narracci, Giorgio Trianni e Giuseppe Rollo; usufruendo di visite specalistiche per sé e per amici o familiari, in cambio di aiuti giudiziari. Ad esempio, per far ottenere al Direttore dell’Asl Narracci, l’assoluzione dall’accusa di peculato in un procedimento penale.
Invece, non vengono più contestati ad Emilio Arnesano, Carlo Siciliano ed al notaio Sergio Gloria, i reati di falso, “confermando” quanto stabilito dal Riesame. In particolare, i tre venivano originariamente accusati di avere attestato falsamente in un atto pubblico di compravendita stipulato il 14 luglio del 2014, un “prezzo di favore” per un’imbarcazione di 12 metri venduta da Siciliano ad Arnesano. Le mazzette di denaro arrotolate in elastici, sarebbero state consegnate dal magistrato al dirigente medico, alla presenza del notaio.
Intanto, in queste ore, La Procura ha chiesto ed ottenuto dal gip il giudizio immediato, per otto imputati. Dunque, niente udienza preliminare ed Il processo si aprirà il 29 marzo prossimo, dinanzi ai giudici in composizione collegiale.
