Era esasperato per le continue minacce rivolte alla famiglia ed a sua moglie e dopo avere visto Afendi per le vie del centro, lo ha ucciso con tre colpi di pistola: è ciò che ha confermato Lucio Sarcinella nel corso dell’interrogatorio in carcere, dinanzi al gip Anna Paola Capano. Il 27enne di Casarano, difeso dall’avvocato Simone Viva, ha ribadito quanto già confessato, nella serata di sabato, al termine di un lungo interrogatorio, davanti ai pm Giovanna Cannarile e Rosaria Petrolo, dopo essersi costituito presso la caserma dei carabinieri di Casarano.
E successivamente, il gip Anna Paola Capano non ha convalidato il fermo, per assenza del pericolo di fuga, ma ha applicato il carcere nei confronti di Sarcinella, che resta dunque dietro le sbarre con l’accusa di omicidio volontario con l’aggravante della premeditazione (escludendo quella del favoreggiamento dell’associazione mafiosa).
Come riportato nel decreto dei pm, Sarcinella ha dichiarato davanti agli inquirenti: «Mia moglie mi ha anche contattato per telefono, chiedendomi dove fossi, le ho risposto che ero in giro e quindi mi ha chiesto di raggiungerla in quanto spaventata perché seguita da Afendi. Le ho detto di stare tranquilla, che ci avrei pensato io perché ormai stanco di questa situazione». Ed il 27enne ha poi recuperato la pistola nascosta sotto un cumulo di pietre, in una campagna sulla via per Taurisano, nei pressi della linea ferroviaria. Ed ha aggiunto nel corso dell’interrogatorio «Dopo aver fatto qualche giro in paese ho incrociato Afendi sotto i portici. Con il suo modo arrogante si è avvicinato…. Gli ho detto se hai qualche problema con me rimanga tra me e te, la mia famiglia lasciala stare». Afendi risponde «scendi scendi».
A quel punto – ha riferito Sarcinella – «Ho aperto la portiera e mentre ero ancora seduto gli ho esploso un primo colpo tant’è che ha iniziato a barcollare. Sono sceso dalla macchina. Ho esploso il secondo colpo e poi ancora, quando era già a terra, un terzo colpo». E l’amico che era in macchina con lui, gli avrebbe detto «Ti sei rovinato la vita » e lui avrebbe risposto «Portami a casa e perditi».
Dopo l’omicidio, Sarcinella, inoltre, ha inviato un messaggio vocale alla moglie incinta, dicendo in dialetto tra le altre cose «Scusami amore mio, per favore non fare mancare nulla al nostro futuro figlio»
Invece, nella mattinata di domani dovrebbe svolgersi l’autopsia per stabilire con esattezza la dinamica dell’omicidio di Afendi.
E va detto che nell’avviso di conferimento dell’incarico al medico legale compare oltre a Lucio Sarcinella, anche il nome dell’altro indagato. Si tratta di A. S., 26enne di Matino che risponde, come atto dovuto, di concorso in omicidio e in porto abusivo d’arma.