
Mariano Barresi era per tutti un uomo tranquillo, una persona mite e buona, per questo a Giarratana, piccolo borgo di meno di tremila anime in provincia di Ragusa, nessuno riesce a capire cosa possa averlo spinto a uccidere la cognata con una ferocia e una determinazione, apparentemente inspiegabili. “Ho fatto una fesseria” avrebbe detto durante l’interrogatorio, ma il movente dell’omicidio di Rosalba Dell’Albani, moglie di un brigadiere dei carabinieri originario di Casarano, resta un mistero. Non sarebbe stato l’odio, né l’astio e nemmeno il rancore covato nei confronti della sorella della moglie a spingere il pensionato a scendere nell’appartamento al piano di sotto armato di coltello e a colpirla mentre dormiva accanto all’anziana madre, costretta a letto, che accudiva con amore. Una sola coltellata alla gola, mortale.
Dopo l’omicidio, Barresi ha suonato il campanello della sorella e ha confessato tutto, anche se non ha spiegato i motivi del gesto, rimasto senza un perché. Poi ha atteso l’arrivo dei carabinieri. Durante l’interrogatorio avrebbe raccontato al magistrato di «sentirsi depresso dopo essere andato in pensione quasi due anni fa».
Che sia un delitto dettato dalla depressione è solo una dette tante piste seguite dagli inquirenti che stanno indagando anche nella sfera personale dell’uomo. Il compito di chiarire il movente dell’omicidio, ancora ignoto, spetta alla Procura di Ragusa che ha disposto l’autopsia sul corpo della 52enne. Toccherà al medico legale stabilire con esattezza le cause che hanno provocato il decesso della vittima.